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Cdp “illegali”, pagheranno i consiglieri

Cdp “illegali”, pagheranno i consiglieri

La Corte dei Conti: le consulte non devono esistere, chi ha approvato la delibera restituisca i 15mila euro a loro destinati

21 ottobre 2014
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ARGENTA. I Consigli di Partecipazione delle frazioni e anche quello di Argenta centro dovranno essere cancellati o comunque rivisti. È un'istituzione che non è supportato da leggi. Insomma non dovrebbero esistere. A dirlo è la Corte dei Conti, l'ente chiamato a pronunciarsi a seguito di una denuncia presentata da Cesare Gaiani, l'ex consigliere comunale di Fratelli d'Italia per la questione della rendicontazione delle spese dei Cdp meglio conosciuta come quella degli scontrini.

Da quanto risulta, la Corte dei Conti non ha analizzato la mancanza di rendicontazione dei finanziamenti che la giunta comunale ha dato ai Cdp bensì, in sintesi, ha detto che, il problema è a monte e cioè che i Cdp non dovendo esistere quindi, nemmeno i finanziamenti dovevano essere fatti. E qui nasce il problema in quanto, tutti i finanziamenti dati ai Cdp negli ultimi cinque anni (in realtà saranno tre e mezzo visto che non sono stati più finanziati) dovranno essere restituiti all'amministrazione comunale. Si parla di circa 15 mila euro che dovrebbero tirar fuori di tasca propria coloro che hanno votato il provvedimento in consiglio comunale nel 2009 e vale a dire, l'intera maggioranza del Pd compresa la Lega Nord mentre l'opposizione, non votandola, dovrebbe essere fuori.

Il condizionale è però d'obbligo perchè, non si esclude che, anche la minoranza venga chiamata in causa per il voto unanime espresso sulla stessa materia durante l'approvazione in consiglio comunale del 28 ottobre 2013 di alcune importanti modifiche.

In quella seduta, la proposta arrivata sul tavolo dell'assessore Isabetta Gomedi, è finita in consiglio comunale caldeggiata con dovizia di particolari anche dallo stesso Cesare Gaiani (Fdi). Pdl-Fi l'ha votata così pure Gabriella Azzalli (Ar) pur evidenziando che si stava parlando di cifre irrisorie. In sostanza, quelle famose "pezze d'appoggio" per la rendicontazione contenute nella denuncia da Gaiani, avevano già sconquassato l'ambiente dei Cdp per il fatto che, la loro opera, non era altro che sano volontariato. Si è detto addirittura, che a rimetterci di tasca propria erano i presidenti o altri componenti dei Cdp. In alcuni casi, poi, questi finanziamenti comunali ai Cdp, finirono in beni (computer o altro materiale) poi rientrati nel patrimonio comunale e quindi, con ogni probabilità, sono cifre che verranno escluse dai quei 15 mila euro da restituire alle casse comunali. Oggi, questa comunicazione della Corte dei Conti, ha generato un ulteriore sbandamento. provocando malumori e confusione sia negli ambienti del municipio sia nelle frazioni.

Giorgio Carnaroli