La Nuova Ferrara

Ferrara

progetto scolastico ALL’ALEOTTI E AL DOSSO DOSSI

I ragazzi sulle orme dei deportati

I ragazzi sulle orme dei deportati

Viaggio della memoria ad Auschwitz, oggi la partenza di due classi

21 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





«Parlare di viaggio della memoria significa ricercare, scoprire e, attraverso la scoperta dell'altro, costruire la nostra identità. Si tratta farci custodi della memoria per costruire insieme il nostro futuro». Sono le parole di Gianna Perinasso, docente del liceo “Dosso Dossi” che insieme a Anna Quarzi, direttrice dell'Istituto di storia contemporanea, ha curato “Viaggio e memoria - tracce, parole e segni sulle orme dei cittadini ferraresi di religione ebraica deportati ad Aushwitz”: un progetto scolastico importante che dura da tre anni e che toccherà nei prossimi giorni uno dei massimi picchi dell'esperienza. Questa mattina due classi, una del “Dosso e una dell'”Aleotti”, sono partite per il campo di concentramento di Auschwitz; sicuramente uno dei luoghi più atroci del Novecento. Partiti in pullman da Ferrara ripercorreranno il tragitto degli ebrei deportati, faranno tappa a Salisburgo e Cracovia. «Questa esperienza rientra nell'ambito di un progetto più ampio che dura da tempo e che ha visto collaborare per diverso tempo i ragazzi delle due scuole. Il lavoro di ricerca e studio noi presentato all'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna - spiega la Quarzi - è stato considerato uno dei migliori e l'Assemblea ha deciso di contribuire con 6mila euro al viaggio degli studenti. Il laboratorio però non è terminato. I ragazzi, una volta tornati a Ferrara, lavoreranno per creare un filmato/resoconto di questa esperienza». Alla presentazione del viaggio, è intervenuto anche il vicesindaco Massimo Maisto che ha spiegato: «Tra il 2016 e il 2017 il Meis verrà aperto ufficialmente. Si tratta dell'unico museo sull'ebraismo e la Shoah a livello nazionale: un onore per noi che si sia scelta Ferrara per uno spazio così importante ma - sottolinea - anche un impegno per renderlo il più funzionale possibile».

Samuele Govoni