La Nuova Ferrara

Ferrara

Mirabello, lacrime per don Ferdinando

 Mirabello, lacrime per don Ferdinando

Il parroco è morto ieri mattina all’ospedale di Cona, domani avrebbe compiuto 74 anni. Il dolore della comunità

21 ottobre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





MIRABELLO. Avrebbe dovuto compiere 74 anni domani e invece si è spento ieri mattina intorno alle 10,30 in un letto di ospedale, a Cona. Don Ferdinando Gallerani, è stato per 23 anni il parroco di Mirabello. Arrivato a reggere la parrocchia mirabellese nel giugno del 1991, don Ferdinando, originario di Renazzo, per oltre due decenni ha esercitato qui le sue funzioni. Don Ferdinando era diventato un punto di riferimento per le persone del territorio e lui, fortemente legato a questa terra, ha espressamente chiesto di essere sepolto in quello che a tutti gli effetti è stato il suo paese di adozione.

La notizia della sua morte si è diffusa in breve tempo in paese e ha scosso le persone a lui più vicine e rattristato l'intera comunità.

«A noi ha dato l'anima - afferma Barbara Bonazzi, responsabile della Pro Loco di Mirabello - Anche dopo il terremoto, nonostante la sua salute precaria, ci ha sempre aiutati. È stato lui a lanciare l'input della Pro Loco; ricordo ancora che ci disse: “Mi raccomando ragazzi state uniti voi che siete giovani”. È sempre stato molto attivo».

Anche Giovanni Sandri, assessore ai Servizi sociali, conserva un ricordo positivo del parroco: «È stata una persona fantastica, sempre disponibile e fino all'ultimo si è prodigato per la sua comunità». Da diverse settimane, causa l'aggravarsi delle sue condizioni di salute (soffriva di diabete e altre patologie correlate), non era più in grado di dire messa. «Un mio ricordo di don Ferdinando? Il primo che mi sovviene - dice il sindaco Angela Poltronieri - è inesorabilmente legato al terremoto. Erano le 4,25 e quando sono arrivata nella piazza buia davanti alla chiesa distrutta ho visto il don seduto sul marciapiede che mi ha detto: “Guarda Angela che cosa ci è successo”, era davvero scosso. Un altro ricordo - prosegue il primo cittadino -, questo più allegro, risale al 15 agosto 2013 quando nella tensostruttura in cui celebravamo le funzioni religiose è tornata per un giorno la nostra statua della Madonna. Era molto legato a quell'opera e fu per lui importante poter riavere la statua per un giorno».

Proprio i danni gravissimi che ha subito la chiesa parrocchiale a causa del terremoto sono stati uno dei crucci di don Ferdinando, mitigati solo al momento della costruzione della chiesa. realizzata interamente in legno, seguendo criteri antisismici e di risparmio energetico, in attesa del recupero dello storico tempio del paese.

Proprio davanti alla nuova chiesa incontriamo un gruppo di signore. Hanno da poco finito di dire il rosario.

«Per me don Ferdinando era una buona persona. Mia figlia si è sposata il 2 agosto scorso e quello è stato l'ultimo matrimonio da lui celebrato», racconta Elena Micai. Ognuna di loro ha un ricordo, un aneddoto, legato a questi 23 anni: «Abbiamo collaborato tutte alla vita di questa parrocchia. Aiutavamo dove e quando c'era bisogno. Con lui - affermano Carla Grandi e Giuliana Pilati - siamo state a Roma nell'anno Santo, a Lourde… Una volta in gita a Firenze - sorridono - avevamo scattato un sacco di foto ma tornate a Mirabello ci siamo accorte che non ne era venuta nemmeno una. Quanto abbiamo riso».

Adele Ferranti, la sacrestana, sottolinea la cura che il prete ha avuto per bambini e anziani. «Era il parroco di questa comunità e - aggiunge Annamaria Rimondi - tutti gli volevamo bene. C'eravamo affezionati: ci mancherà tanto».

Samuele Govoni

©RIPRODUZIONE RISERVATA