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Mirror, ripreso il presidio dei lavoratori Lk

Mirror, ripreso il presidio dei lavoratori Lk

Nota della Cisl: speriamo che tutto ciò non abbia ricadute sull’azienda di Sant’Agostino

21 ottobre 2014
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SANT’AGOSTINO. I lavoratori della cooperativa Lk del Bolognese che prestavano servizio nell'azienda Mirror di Sant’Agostino, affiancati dai rappresentanti del sindacato intercategoriale Cobas, dopo settimane di silenzio a seguito della scadenza dell'accordo (30 settembre, accordo sottoscritto dalle parti presenti nell'incontro dell'8 settembre), ieri mattina hanno ripreso nuovamente il presidio davanti ai cancelli della Mirror. I manifestanti hanno concesso solo l'entrata a due persone dell'azienda, per il tempo necessario utile ad effettuare manutenzione ad un macchinario. I fatti: l'azienda Mirror, committente, i primi giorni di settembre, con motivate giustificazioni, ha posto fine al contratto di appalto con la cooperativa bolognese. La cooperativa bolognese, dopo avere perso l'appalto, non avendo altri lavori da assegnare ai propri dipendenti, non ha potuto occupare i 13 lavoratori che prestavano servizio nella Mirror, in altre aziende.

Intanto «la Femca Cisl di Ferrara - si legge in una nota - esprime vivida preoccupazione per quanto sta succedendo alla “Mirror Levigature” di Sant’Agostino che, dopo un primo picchetto ad inizio settembre, oggi (ieri per chi legge; ndr) ha rivisto tornare davanti ai cancelli dell’azienda i dipendenti della cooperativa Lk seguiti dal sindacato dei Cobas. Tutto nasce dal fatto che la Mirror ha disdetto l’appalto dei lavori di facchinaggio con la suddetta cooperativa rivolgendosi ad un’altra società. Non essendo addentro alla vertenza non esprimiamo giudizi sulle motivazioni e sulle modalità messe in campo per sostenere l’iniziativa di lotta. Si sottolineano però - dice la Cisl - le preoccupazioni che stanno vivendo i lavoratori diretti della Mirror, da noi rappresentati, che non possono svolgere la loro attività a fronte di questa situazione, con il rischio dunque di perdita di retribuzione. Non dimenticando inoltre che parliamo di una azienda già gravemente colpita dal terremoto di due anni fa e che aveva sospeso l’attività per i danni subiti, rischiando di non poterla proseguire, se non fosse stato per l’impegno della proprietà e degli stessi lavoratori. Auspichiamo che questo non comporti un rischio per l’azienda di perdita di commesse con conseguenti cadute sui livelli occupazionali».