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Selecta, i magnati della ristorazione parlano ferrarese

L’azienda fondata dai soci Bruzzo, Melloni e Schena conta un centinaio di addetti e serve 3.500 ristoranti

21 ottobre 2014
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Competenza. Un lavoro capillare sul territorio, che negli anni non ha perso né in smalto né in vigore. La volontà di accettare nuove sfide, di investire quando gli altri non lo fanno. Ecco la realtà di successo di Selecta. Presente dal 1985 sul territorio, instancabile laboratorio di sperimentazione per una maniera nuova di operare nella distribuzione professionale di prodotti alimentari, la ditta di Occhiobello ha una storia che nasce dalla produzione, con il primo allevamento nella nostra zona di oche di Tolosa, razza adatta alla produzione del foie gras. È da allora che i tre soci fondatori Guido Bruzzo e Luciana Schena, entrambi ferraresi, e Roberto Melloni, che invece viene da Bologna, iniziano a esplorare l’universo dell’alta ristorazione.

“A comprendere le esigenze di una clientela in cerca di prodotti che non scendano a compromessi, dalle materie prime di livello superiore al modo in cui queste vengono gestite”, come recita la presentazione aziendale. Ne parliamo con Melloni, per capire come si riesca coniugare tempistica frenetica e necessità di controllo tipiche del settore ristorativo con la qualità, sempre altissima, dei prodotti forniti. «Con il lavoro sul territorio - risponde Roberto -; e con una nuova ottica di servizio nei confronti dello chef, che in una fase chiave, di rivisitazione profonda del suo ruolo, possa essere scaricato dalla fase di approvvigionamento tramite la selezione scrupolosa dei produttori alla fonte; che passa, certo, per un controllo della filiera, ma anche della qualità degli alimenti forniti».

Una logica che ha permesso alla ditta, che attualmente conta, fra dipendenti e collaboratori, circa un centinaio di addetti, di diventare il punto di riferimento di circa 3.500 ristoranti, dal Nord al Sud Italia. Altra chiave, data la natura dei prodotti commercializzati, (con specializzazione sul pescato fresco) è la qualità della logistica. Che viene garantita tramite un sostanzioso apporto della tecnologia, «Tutti i collaboratori di Selecta, agenti e consulenti, sono collegati al magazzino centralizzato tramite tablet, in modo da poter dare al ristoratore la disponibilità in tempo reale dei prodotti ordinati», dice ancora Melloni, ma anche da un brillante apparato di stoccaggio veloce, il vero segreto della capillarità Selecta.

Chiediamo a Melloni dei target a breve termine dell’azienda: «Dopo l’apertura della sede di Zagabria - ci dice -, che garantisce un presidio sull’Europa dell’Est, per il futuro rafforzeremo la nostra presenza in territori storicamente fertili per la ristorazione italiana, intesa in senso internazionale: Hong Kong, Singapore e Dubai».

Anche se il core business resta sempre il Bel-paese. «Ora riusciamo a fornire, oltre ai nostri soliti prodotti ittici, anche un tonno prebonificato, utilissimo a ‘spingere’ ancora di più un crudo interessante, fondamentale in un menù dedicato, che a volte viene evitato proprio per problemi di conservazione - chiude Melloni - e abbiamo un progetto a lunga scadenza che riguarda le materie prime per i dessert, anche questo per andare incontro alle nuove esigenze dei menù. Che saranno più dinamici e dovranno tenere conto dei cambiamenti del gusto».

Lo stesso dinamismo che è, ancora, uno dei punti cardine del valore di Selecta.

Riccardo Corazza