La Nuova Ferrara

Ferrara

Tutto pronto per il museo archeologico

Tutto pronto per il museo archeologico

Oltre millecinquecento reperti da inserire negli elenchi ed altri in arrivo da Ferrara. Progetto già pronto da mesi

21 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





COMACCHIO. «Siamo pronti e l’aver ritrovato la seconda nave romana certamente rappresenta una spinta in più». È entusiasta l’assessore comunale al Turismo Sergio Provasi «finalmente il Museo nel settecentesco Ospedale degli Infermi diventerà realtà e Comacchio può guardare verso un progetto ancora più ampio e complesso, candidandosi a sito archeologico di fondamentale importanza». «Quanto iniziato a gennaio sta prendendo forma - aggiunge il sindaco Marco Fabbri - a breve verrà individuata la ditta specializzata che dovrà occuparsi della realizzazione degli elenchi relativi a circa 1500 reperti». Si tratta nello specifico di 200 reperti archeologici provenienti dalla necropoli e dall’antico abitato di Spina; 700 reperti attualmente esposti a Comacchio nel Museo del Carico della nave romana e 600 reperti di epoca alto medioevale. Da non dimenticare che il Museo archeologico di Ferrara doverbbe “restituirne” una parte importante ed ecco quindi che i numeri salgono ancora. «Siamo solo all’inizio - commenta Provasi - gli scavi che abbiamo finanziato dimostrano che la nostra è un’area archeologica estremamente importante e c’è modo di pensare che quello venuto alla luce è solo una minima parte. Oltre che da un punto di vista storico e culturale, il territorio potrebbe dunque ricevere un impulso fenomenale anche per quel che riguarda il settore turismo». Nello specifico, il Museo sarà articolato in quattro sezioni cronologiche (età del bronzo, età etrusca, età romana, medioevo) più una sezione trasversale, salvo una sezione introduttiva autonoma, dedicata all’ambiente antico Delta padano ed alle sue trasformazioni. L’età romana troverà spazio nelle sale del piano terra e sarà parte della sezione romana l’attuale contenuto del Museo del carico della nave romana di Comachcio, che verrà dunque trasferito nella nuova sede. Verrà naturalmente posta particolare attenzione alla conservazione di alcune classi di materiali che vanno esposti all’interno di ambienti molto ben controllati dal punto di vista microclimatico. Insomma, quanto in queste settimane verrà trovato nel nuovo sito archeologico, avrà già una naturale collocazione considerato anche che all’interno del Museo saranno creati spazi in gradi di ospitare laboratori attrezzati per gli archeologi. (an.bo)