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Mirror, bloccati i dipendenti, ancora tensione alle stelle

Mirror, bloccati i dipendenti, ancora tensione alle stelle

Per tutta la giornata i facchini protestano davanti ai cancelli Uno di loro si getta di peso contro l’auto di uno dei soci simulando un incidente

22 ottobre 2014
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SANT’AGOSTINO. Clima da trincea quando si arriva davanti ai cancelli della Mirror. Sotto le bandiere dei Cobas, e sdraiati davanti all'ingresso per impedire l'accesso in fabbrica, ci sono i lavoratori quasi tutti extracomunitari della cooperativa LK alla quale la Mirror ha rescisso il contratto di facchinaggio per inadempienze documentate. Dall'altra parte della strada i ventun dipendenti della Mirror, ed i cinque soci titolari dell'azienda, che chiedono di entrare in fabbrica per poter lavorare.

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C'è tensione, su entrambi i fronti, e a garantire l'ordine sono presenti tanti carabinieri ed un pattuglia della Polizia Municipale. Ad un certo punto uno dei titolari dell’azienda cerca di entrare in auto all’interno dell’azienda quando, improvvisamente, uno dei facchini si para davanti all’auto per poi urlare di essere stato ferito ad una gamba. Sul posto si porta anche un’ambulanza che torna indietro vuota in quanto l’uomo non aveva riportato alcuna ferita.

«Noi siamo dipendenti Mirror, spiega Giuliana Felletti, e vogliamo ritornare a lavorare ma non riusciamo perchè i lavoratori della LK ci hanno bloccato l'azienda invece di andare a protestare nella sede della loro cooperativa vengono qui ma non sono dipendenti Mirror. Sul posto poco dopo le 14 è arrivato anche Alan Fabbri, il sindaco di Bondeno candidato alla presidenza della Regione, accolto con applausi dai dipendenti e titolari della Mirror e con tante proteste dai lavoratori LK che assediano l'azienda. «Siamo alla follia completa, ha detto Fabbri, se si permette che chiunque possa bloccare l'ingresso a chi vuol lavorare nella propria azienda. Al Questore ed al Preffetto ho chiesto di intervenire ma non ho avuto alcuna risposta. Faremo una interrogazione, su questo fatto, sia nel parlamento italiano che in quello Europeo. Chi protesta lo deve fare verso la propria azienda e non impedire ai titolari, ed ai lavoratori, di entrare e far funzionare la Mirror. Se si permette questo viene evidenziato al totale assenza dello Stato». In effetti Prefetto, Questore ma anche gli amministratori comunali sono nel mirino. Fabbri è stato l’unico politico a farsi vedere ieri davanti ai cancelli. I dipendenti Mirror hanno sottolineato con calorosi applausi e grida di “Lega, Lega”, questo intervento. Dall'altra parte della strada è arrivato in risposta il grido “Cobas, Cobas” e accuse al sindaco di Bondeno Alan Fabbri di fare solamente campagna elettorale e invitandolo a riportare a casa sua il razzismo di Bondeno. La tensione è alle stelle quando i capofila dei Cobas hanno attraversato la strada avvicinandosi a Fabbri, che è sempre rimasto composto e tranquillo, accusandolo di essere presente soltanto perchè tra i dipendenti LK ci sono parecchi extracomunitari. Qualche dipendente Mirror ha però risposto per le rime ma, per fortuna, il pronto intervento dei carabinieri ha placato, parzialmente, gli animi evitando che tutto degenerasse in rissa. Durante il parapiglia i titolari della Mirror hanno ricevuto una telefonata da Matteo Salvini, segretario Federale della Lega, che ha chiesto informazioni su quanto stava accadendo. Questa mattina l’azienda, tramite il proprio legale, chiederà una nuova convocazione in Prefettura a Ferrara.

Giuliano Barbieri