La Nuova Ferrara

Ferrara

Insieme ad altre 14 persone a Bruxelles

Monia Benini licenziata dalla comunicazione di M5S

Monia Benini licenziata dalla comunicazione di M5S

Non solo il sindaco di Comacchio Marco Fabbri. Un’altra ferrarese non se la sta passando bene alle dipendenze – in questo caso la locuzione è azzeccata – del Movimento Cinque Stelle. Parliamo di...

22 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





Non solo il sindaco di Comacchio Marco Fabbri. Un’altra ferrarese non se la sta passando bene alle dipendenze – in questo caso la locuzione è azzeccata – del Movimento Cinque Stelle. Parliamo di Monia Benini, assunta nel luglio scorso dal gruppo grillino al Parlamento Europeo con l’incarico di coordinatrice dell’area stampa. L’ex segretaria provinciale del Partito dei comunisti italiani, nonché ex presidente di Amsefc, è tra i 15 componenti dello staff comunicazione che lunedì si sono visti recapitare una lettera di licenziamento negli uffici di Bruxelles. Per giornalisti, videomaker, grafici e fotografi l’avventura è agli sgoccioli e la brusca interruzione del rapporto lavorativo si deve ai contrasti insanabili insorti con i 17 europarlamentari pentastellati eletti il 25 maggio scorso. Nemmeno tre mesi dopo il voto, questi ultimi avevano chiesto senza mezzi termini a Gianroberto Casaleggio la testa del coordinatore della squadra di comunicatori, Claudio Messora. Lui e la Benini sarebbero quindi già con le valigie in mano, pronti a far ritorno in Italia. Non senza polemiche, ovviamente. «Mi auguro che quindici persone che hanno lasciato un lavoro sicuro, le loro case e le loro famiglie per mettersi al servizio dei Cinque Stelle, perdendo ora tutto, senza colpa e dopo soli due mesi di lavoro, vedano almeno riconosciuto il loro diritto ad avere un tempo di preavviso dignitoso. Altrimenti che senso ha difendere l’articolo 18 in Parlamento?”, si è chiesto lo stesso Messora. Dal Movimento si fa sapere che non tutti andranno a casa, “valuteremo i curricula e terremo i migliori ma bisogna tagliare i costi e allontanare le persone che non hanno lavorato bene. E prima di fare ciò, occorre sciogliere l’intero gruppo”. La nomina della Benini (per un incarico da 4.200 euro netti mensili) era stata molto contrastata nei mesi scorsi, per via del suo passato in politica in partiti diversi dal M5S.

Fabio Terminali