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La vicenda arriverà anche all’attenzione del governo

Arriva all’attenzione del governo il caso della Mirror, l’azienda attiva nel settore ceramico di Sant’Agostino per giorni paralizzata dai «picchetti di facchini stranieri, soprattutto magrebini,...

23 ottobre 2014
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Arriva all’attenzione del governo il caso della Mirror, l’azienda attiva nel settore ceramico di Sant’Agostino per giorni paralizzata dai «picchetti di facchini stranieri, soprattutto magrebini, spalleggiati dai centri sociali». A farsi portavoce dell’allarme lanciato dall’amministratore delegato Stefano Guidi («le

commesse si stanno riducendo e i nostri dipendenti rischiano la cassa integrazione») è stato il sindaco di Bondeno e candidato alle Regionali per Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia , Alan Fabbri. E ora arriva l’interrogazione a firma del deputato leghista Guido Guidesi. Il parlamentare del Carroccio

sottolinea che gli stessi «che oggi manifestano davanti ai cancelli,

bloccando camion e personale, furono giudicati dal titolare della loro coop tra i responsabili della rescissione del contratto con Mirror, a causa dei disordini scatenati in azienda.

I tavoli istituzionali che seguirono non portarono a nessun risultato

concreto. Anzi - rileva il parlamentare leghista - i facchini in rivolta furono denunciati per estorsione e violenza privata: pretendevano infatti contratti a tempo indeterminato nonostante il cambio di fornitore di servizi,

promettendo nuovi blocchi se questo non si fosse realizzato».

Guidesi chiede quindi al governo di intervenire, nell’ambito delle

proprie competenze, per «scongiurare altri danni produttivi alla Mirror e garantire al contempo la salvaguardia occupazionale dei veri lavoratori di quell’azienda». «Alla Mirror c’è un problema di ordine pubblico, non lavorativo - dice Fabbri -, le istituzioni devono

intervenire, in fretta, prima che sia troppo tardi. Non è tollerabile

che il lavoro sia messo in scacco dai violenti».