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Pezzoli replica «Noi vigiliamo È un diritto»

JOLANDA DI SAVOIA. Pronta la replica di Elisabetta Pezzoli, candidata alle ultime elezioni per Alternativa Civica e principale accusata... «Innanzitutto vorremmo precisare che noi non abbiamo mai...

23 ottobre 2014
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JOLANDA DI SAVOIA. Pronta la replica di Elisabetta Pezzoli, candidata alle ultime elezioni per Alternativa Civica e principale accusata...

«Innanzitutto vorremmo precisare che noi non abbiamo mai accusato nessuno, tantomeno il sindaco. In questi mesi abbiamo vigilato e controllato l’operato dell’amministrazione comunale ed ogni richiesta presentata è sempre stata finalizzata ad acquisire elementi volti all’espletamento del nostro mandato. Questo è il nostro compito ed il nostro dovere. Ci chiediamo denuncia per cosa? Chi ha calunniato, chi ha diffamato, chi ha denigrato? Ogni contestazione, fra l’altro legittima, presentata all’amministrazione è sempre stata supportata e giustificata da fonte documentale. Mai abbiamo attaccato le persone nella loro dignità e reputazione. Concordo con il sindaco, con l’affermare che sono altri i problemi dei cittadini. Vorrei ricordare che l’Italia è ancora una Repubblica democratica e “Il diritto di critica”, come il Diritto di cronaca, è disciplinato dall’art. 21 della Costituzione il quale, nel primo comma, recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”».

«Siamo consiglieri - continua la Pezzoli -, che abbiamo segnalato in consiglio le violazioni amministrative attinenti al punto in discussione dell’ordine del giorno e per questo si ricorre alla denuncia? Alternativa Civica, appellandosi alla facoltà concessa ai consiglieri, lunedì sera ha abbandonato il consiglio in segno di protesta pretendendo il rispetto del 267, dello statuto e del regolamento comunale. Non è ravvisabile nel comportamento adottato dalla minoranza appiglio o pretesto per formalizzare denunce. Siamo noi che ci sentiamo offesi e chiediamo al sindaco di rispondere nel merito e non accampando diffamazioni o calunnie che in realtà non ci sono mai state».

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