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Il dopo Fabbri è il dilemma di Bondeno

di Alberto Vincenzi
Il dopo Fabbri è il dilemma di Bondeno

È in corsa per la presidenza della Regione, se vincerà o entrerà in consiglio dovrà lasciare l’incarico di sindaco

24 ottobre 2014
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BONDENO. Alan Fabbri in corsa per la presidenza della Regione Emilia-Romagna, candidato per la Lega e tutto il centrodestra. Ma quello che rappresenta una sorta di record per Fabbri - è il primo bondenese a essere candidato alla guida della Regione - apre una serie di interrogativi sul futuro di Bondeno. Se Fabbri dovesse vincere le elezioni del prossimo 23 novembre e diventare presidente della Regione dovrebbe lasciare la guida del Comune. E lo stesso dovrebbe fare se, non vincendo, riuscisse comunque a entrare nel consiglio regionale: anche la carica di consigliere regionale è infatti incompatibile con quella di sindaco. Quindi, a meno di meno di imprevisti e imprevedibili ripensamenti, Bondeno si ritroverebbe senza sindaco e - dopo un probabile periodo di commissariamento dell’ente - si dovrebbe tornare alle urne, per eleggere un nuovo primo cittadino. Un problema certamente per la coalizione costituita da Lega, centrodestra e civiche - che guida la municipalità bondenese ormai da quattro legislature: le due di Davide Verri, allora An, e le due del leghista Fabbri, che in giugno è stato eletto al primo turno - con il 64,21 per cento di consensi - per assolvere il suo secondo mandato.

Un problema perché centrodestra e civiche collegate dovranno tornare ad affrontare la campagna elettorale dovendo individuare un candidato che riesca a mantenere unita la coalizione come ha fatto Fabbri e avere il gradimento che ha il sindaco. Tra i più gettonati in questo momento l’attuale vicesindaco Cristina Coletti. Alan Fabbri su questo fronte resta in silenzio e in questo momento si limita a dire: «Corriamo alle elezioni regionali per vincere».

Resta il fatto che la situazione è chiaramente fluida sul fronte del Comune, e in quest’ottica si inserisce anche l’affondo di Livio Poletti, consigliere comunale democratico: «Grazie alla candidatura di Alan Fabbri alla presidenza della Regione la vita della giunta comunale di Bondeno pare essersi fermata. La problematica è evidente: una volta che Alan Fabbri avrà preso il treno per Bologna, la destra bondenese non ha avrà candidati spendibili da proporre per le elezioni amministrative successive alle sue dimissioni, con buona pace di chi vedeva in tale figura un segno di coerenza». D’altra parte, non nasconde Poletti, anche «il Pd locale dopo la recente e pesante sconfitta elettorale pare non avere prodotto molto. Occorrono personalità non solo in grado di rappresentare differenti realtà della società bondenese, ma capaci di interpretare un’idea di comunità che cresce e che guarda al futuro, inserita nel contesto che ci circonda. Bondeno dopo la ricostruzione ha bisogno di rilancio. Per farlo necessita immediatamente di un progetto politico capace di coinvolgere personalità al di fuori dei partiti tradizionali, la parola d’ordine è aprirsi con concretezza a un elettorato che ha sete di rinnovamento».