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Mirror, sfiorato lo scontro

di Marcello Pulidori
Mirror, sfiorato lo scontro

La polizia presidia l’ingresso ed evita tafferugli. Fatti spostare alcuni manifestanti

24 ottobre 2014
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 Dice: arriviamo in via del Fantino, a Sant’Agostino, davanti ai cancelli della Mirror (21 dipendenti a tempo indeterminato, 5 titolari-lavoratori e 14 esterni) e ci prepariamo ad assistere a scontri tra manifestanti e polizia. Niente di tutto ciò. I cancelli ci sono, chiaramente, e ci sono anche manifestanti e poliziotti. Ma di scontri nemmeno l’ombra. E alla fine è meglio così. Tanto che la mattinata iniziata ‘sul campo’ alle 6, alle 12 può dirsi terminata, senza gravi conseguenze, le stesse che all’inizio parevano poter compromettere una manifestazione di lavoratori per il lavoro. Il nodo del contendere è noto ai più almeno dal 5 settembre, il giorno in cui la Mirror (azienda specializzata in levigature. Non è un caso se uno dei clienti dal maggiore blasone è la Ceramiche Sant’Agostino, colosso del settore) decide di rescindere il contratto di lavoro in essere con la cooperativa Lk (con sede nel Bolognese) e di mettere in atto un nuovo appalto con una nuova ditta (con sede a Novi di Modena). La protesta della quindicina di lavoratori della Lk non si fa certo attendere e l’8 e 9 settembre scorsi sono giorni di alta tensione e manifestazioni davanti alla fabbrica di Sant’Agostino. I 15 lavoratori (molti di loro sono nord-africani) chiedono il reintegro in azienda, ma da questo orecchio la Mirror non ci sente. Dopo settimane di incontri a livello istituzionale che alla fine si rivelano inutili, ieri mattina si è sfiorato lo scontro duro tra i manifestanti (sostenuti dal Sicobas, sindacato intercategoriale - lavoratori autorganizzati) da una parte e polizia (che con la Questura ha gestito le operazioni, in collaborazione con i carabinieri della compagnia di Cento presenti in caso di necessità) dall’altra. Quando, attorno alle 6, la situazione avrebbe avuto tutti i crismi per degenerare pericolosamente, il buon senso di polizia e manifestanti ha invece consentito di sciogliere il nodo più difficile della vertenza di ieri. Alcuni manifestanti (una trentina) infatti, verso le 6, hanno di fatto istituito un picchetto che impediva l’ingresso e l’uscita del personale, oltre che dei camion. I lavoratori che proprio alle 6 erano arrivati a fine turno e volevano regolarmente uscire dalla fabbrica, per alcuni minuti non hanno potuto farlo. Evidente che la tensione è salita ulteriormente: la situazione davanti alla Mirror è diventata potenzialmente esplosiva. Va sottolineato che la resistenza messa in atto dai manifestanti è state definita, dalle stesse forze dell’ordine, “passiva”: di fatto alcuni operai della Lk sono stati ‘invitati’ a spostarsi, e per alcuni di loro è stato necessario uno spostamento più robusto da parte dei poliziotti. Il bilancio è quasi da riunione del Rotary: un operaio, colto da malore, trasportato all’ospedale di Cento in osservazione. Nel frattempo era in essere una sorta di trattativa: da quanto più tardi è stato possibile sapere, la situazione (che si è normalizzata completamente verso le 12) è stata gestita con buon senso dagli stessi manifestanti che hanno sgomberato l'area. I sindacati hanno annunciato che la loro protesta, comunque, continuerà. Contrariamente a quanto era emerso nelle prime ore, la protesta non ha impedito l'uscita degli operai del turno di notte: in realtà - si apprende dagli inquirenti - il personale era stato consigliato di restare all'interno, e svolgere un'ora di straordinario, in attesa che la situazione all'esterno fosse più sicura con l'arrivo di altre forze dell'ordine (particolare, questo, fondamentale per il mantenimento della calma e dell’ordine pubblico). Così, un quadro che avrebbe potuto presentare pesanti profili penali, è stato ricondotto nei binari di una relativa tranquillità che ha comunque consentito ai lavoratori di fine di turno di uscire, e a coloro che dovevano prendere servizio di farlo in sicurezza. La parola sequestro, che nelle prime ore della mattina era echeggiata in con sibili sinistri, non ha trovato alcuna applicazione. Pertanto non vi è stato nessun sequestro, poichè Sicobas e manifestanti hanno garantito l'uscita degli operai, sottolineando che il loro scopo era solo quello di bloccare, al massimo, l'entrata in azienda. La polizia starebbe valutando la posizione di alcuni manifestanti, ma ieri pomeriggio arrivavano conferme circa l’assenza di provvedimenti di rilievo penale. Sicobas, in una conferenza stampa convocata sul posto, ha poi assicurato la protesta proseguirà nelle forme che verranno decise.

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