La Nuova Ferrara

Ferrara

Pd, un partito di lotta e di governo

Pd, un partito di lotta e di governo

I democratici divisi: andare alla convention del premier Renzi o appoggiare la protesta del sindacato della Camusso?

24 ottobre 2014
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«Mi si nota più se vado o se resto a casa? Ma se vado, poi dove vado?». Un Nanni Moretti remixato interpreta le convulsioni in casa Partito democratico. C’è da decidere cosa fare domani, accipicchia: se qualcuno si sorbirà un viaggio di qualche centinaio di chilometri, i più sono pronti ad accendere tv, radio, social network. Il dilemma è: a quale stazione mi connetto? Alla Leopolda di Firenze (che peraltro una vecchia stazione ferroviaria lo è sul serio) dove si radunano i renziani di diverse gradazioni con tanto di premier-segretario, oppure a Roma nelle cui strade si tiene la manifestazione della Cgil (con 1.500 ferraresi) contro le politiche economiche del governo? Il gruppo dirigente la scelta l’ha già fatta - sperimentando un accento toscano fin lì inesplorato - almeno da quando Renzi ha sbaragliato la concorrenza interna, conquistando poi un tesoro elettorale prodigioso. Tuttavia dalla Camusso e da Landini sono attesi esponenti della minoranza come Cuperlo e Civati; in più quel corteo emana un richiamo della sinistra d’antan da non sottovalutare. Certo: a Firenze sarà più facile imbattersi negli imprenditori Farinetti e Cucinelli, invece che nella pensionata Maria o nel metalmeccanico Gaspare. Che tutti poi si ritrovino sotto le bandiere del Partito della Nazione, beh, è un’altra bella scommessa.

Fabio Terminali