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Vicini alla manifestazione Cgil a Roma

Vicini alla manifestazione Cgil a Roma

Giuseppe Ruzziconi ha la doppia tessera, Partito democratico e Cgil. Il vecchio amore viene comunque prima di tutto: «Sabato ho altri impegni – dice l’ex segretario della Camera del Lavoro di Ferrara...

24 ottobre 2014
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Giuseppe Ruzziconi ha la doppia tessera, Partito democratico e Cgil. Il vecchio amore viene comunque prima di tutto: «Sabato ho altri impegni – dice l’ex segretario della Camera del Lavoro di Ferrara – ma non ho dubbi e sceglierei Roma. Un confronto con il sindacato è necessario: la consultazione di Palazzo Chigi, fatta qualche giorno fa anche con Cisl e Uil, è stato un passaggio ridicolo. Occhio a disgregare ciò che aggrega. Quando Renzi parla di “disintermediazione”, e porta concretamente avanti il taglio ai fondi per i patronati ad esempio, si assume un rischio non indifferente: indebolire i sindacati porta con sé il pericolo di far emergere al loro posto spontaneismi, individualismi e cani sciolti».

Fausto Facchini risponde al telefono da Roma dove si trova per lavoro: «Eh, ma sabato non verrò in piazza con la Cgil, anche se il mio cuore sarà lì – assicura il consigliere comunale ed ex presidente di circoscrizione -. Mica sono un voltagabbana, non sono uno che può cambiare facilmente le sue idee: per me i diritti vanno estesi e non ridotti, il mondo del lavoro va assolutamente ascoltato. Qualcuno dice che la sinistra interna al Pd dovrebbe uscire e fare un nuovo partito? Guardi, io ho già fatto queste esperienze – risponde l’ex esponente dei Comunisti italiani passato poi al Pd – e devo dire che non ci si può continuare a frammentare, basta scissioni. Bisogna discutere in questo partito fino a che sarà possibile farlo».

Ilaria Baraldi nella migliore delle ipotesi vorrebbe dividersi a metà perché «io in realtà andrei a tutti e due gli appuntamenti», dice. Scavando un po’ di più, si nota come per la consigliera comunale e simpatizzante di Pippo Civati la manifestazione della Cgil di domani sia fondamentale: «Va mantenuta aperta un’interlocuzione a sinistra, anche perché non si capisce con chi si debba ragionare altrimenti. Ed è assurdo che si minacci chi vuol parteciparvi: lasciare quel mondo senza genitorialità, per così dire, sarebbe ingiusto. In tanti nell’ultimo periodo mi avvicinano dicendo che non faranno più la tessera del Pd e che nemmeno ci voteranno alle elezioni regionali. Bisogna fare attenzione e dare risposte a queste persone». (f.t.)