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Denunciata la direttrice dell’asilo

 Denunciata la direttrice dell’asilo

La scuola di Contrapo’ nel ciclone: l’inchiesta sui cibi del Banco alimentare, usati per i pasti a pagamento dei bambini

25 ottobre 2014
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Tutto era partito nel luglio scorso con un blitz dei carabinieri del Nas di Bologna e dei carabinieri di Baura: non si trattava di cibi avariati all’asilo, come si era ipotizzato inizialmente, ma dei cibi del Banco Alimentare usati in modo improprio per preparare i pasti all’interno della scuola materna parrocchiale. Ora l’inchiesta sull’asilo di Contrapo’, aperta dalla procura dal luglio scorso, registra la denuncia per appropriazione indebita a carico della direttrice della scuola materna che ha già nominato un legale, Luca Tieghi, e respinge le ipotesi contestate. A difenderla è, indirettamente, lo stesso gestore e responsabile della struttura, don Alberto Campi: «Finalmente questo è il primo atto e ora tutto sarà in mano agli avvocati e chiariremo la nostra posizione: dobbiamo spiegare che la direttrice non ha responsabilità, aveva ruolo educativo e didattico, io sono il responsabile e non ho ancora ricevuto nessuna denuncia». Ma fin dall’inizio, don Campi - come atto dovuto - è indagato per appropriazione indebita, in concorso con altri visto che gli indagati non si fermano a lui e alla direttrice. E le accuse? «Usavamo in buona fede i cibi del Banco Alimentare. Ma, e questo spiegheremo a procura e carabinieri, i 5 euro pagati a pasto (prezzo per pasto, ndr)servivano per acquistare cibo fresco e per spese di cucina. I cibi del Banco Alimentare venivano usati per permettere di non pagare cifre più alte alle famiglie più in difficoltà». «Si sta facendo un gran calderone di tutto questo - spiegava ieri a la Nuova Ferrara, don Campi - io sono il primo ad essere responsabile e quando mi chiederanno chiarimenti li darò con la massima disponibilità». «Ripeto - spiega ancora - noi abbiamo usato in buona fede quei cibi e tutto il paese lo sa, tutti i genitori ne sono stati informati, sul motivo. E ci hanno dato la loro solidarietà». Ma tutto questo non è emerso per la segnalazione di alcuni genitori? «Per quei 2 o 3 siamo dispiaciuti, ma gli altri hanno lasciato qui i loro figli».

Daniele Predieri