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I titolari della Mirror «Abbiamo ricevuto accuse infamanti»

I titolari della Mirror «Abbiamo ricevuto accuse infamanti»

Sant’Agostino, Tiziano Nordi interviene sulla vicenda E respinge le pesanti critiche arrivate di recente all’azienda

25 ottobre 2014
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SANT’AGOSTINO. «Polizia e carabinieri sono intervenuti giovedì mattina alle 10, liberando i cancelli, ma siamo rimasti dentro continuando la produzione con i lavoratori del turno di notte, che alle 6 potevano dormire in fabbrica, dato che non si riusciva ad uscire. Tutti hanno detto che non volevano fermarsi e con molto orgoglio hanno riacceso le macchine».

Sono parole di Tiziano Nordi, comacchiese, che condivide con quattro soci suoi concittadini, la gestione della Mirror Levigature srl di Sant’Agostino, di cui è anche presidente. Il coraggio e la capacità di rialzarsi davanti agli ostacoli si misura anche con le vicende che stanno tenendo in scacco l’azienda e con il fiato sospeso di tante famiglie.

La storia della Mirror Levigature, leader a livello nazionale nel settore della levigatura di prodotti ceramici, eguaglia quella di tante imprese italiane nate dal nulla, grazie all’ingegno e alla tenacia di piccoli e medi imprenditori che hanno saputo rimboccarsi le maniche anche dopo la crisi devastante che negli ultimi anni ha colpito soprattutto l’edilizia e il suo indotto.

Partita da Volania nel 2001, la Mirror ha trasferito la produzione nel 2007 a Sant’Agostino, «per intervenire sui costi e sulla crisi di mercato – precisa sempre Nordi -, senza licenziare nessuno e traghettando alla pensione con la mobilità alcuni lavoratori».

Oltre ai 5 soci comacchiesi, ci sono 13 lavoratori che tutti i giorni da Comacchio, Porto Garibaldi e Lagosanto vanno a fare i turni alla Mirror insieme ad altri dipendenti.

«Siamo una bella famiglia – aggiunge Nordi -, ma in questi giorni abbiamo ricevuto accuse infamanti, dall’essere razzisti, al lavoro nero, sino allo sfruttamento del lavoro. Sono tutte strumentalizzazioni inaccettabili». Nordi, inoltre, spiega che in azienda i 14 facchini che hanno innescato la vertenza tuttora in atto per la rescissione del contratto «a seguito di gravi inadempienze e danni acclarati», precisa, avevano ottenuto l’autorizzazione a osservare gli orari di preghiera del Ramadam durante il turno di lavoro.

«C’è sempre stato il massimo rispetto delle loro tradizioni», conclude Nordi, facendo capire la correttezza utilizzata. La Mirror per uscire dalla crisi, dopo essere stata ricostruita in tempi record a seguito del crollo nel 2012, si sta differenziando sul mercato per essere sempre più competitiva. Uno dei clienti più importanti della Mirror è la Ceramiche Sant’Agostino.

Katia Romagnoli

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