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La “buona scuola” è fatta di dialogo e trasparenza

La “buona scuola” è fatta di dialogo e trasparenza

LIDO ESTENSI. Dopo il saluto introduttivo dell’assessore alla cultura e pubblica istruzione Alice Carli, ieri mattina si è svolto nell’aula magna dell’Istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi”...

25 ottobre 2014
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LIDO ESTENSI. Dopo il saluto introduttivo dell’assessore alla cultura e pubblica istruzione Alice Carli, ieri mattina si è svolto nell’aula magna dell’Istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi un importante incontro-dibattito sul tema de “La buona scuola”, progetto promosso dal ministero dell’Istruzione, che gli ha riservato una settimana (fino al 25 ottobre). «Credo molto nelle potenzialità della scuola, nel confronto con gli studenti, che durante l’incontro hanno mostrato grande interesse e maturità – ha commentato il dirigente scolastico reggente Massimiliano Urbinati - e la sintesi con le loro proposte sarà trasmessa al Ministero». Grazie al progetto “La Buona scuola”, consultabile anche sulla piattaforma inserita nel sito web del Miur nei giorni scorsi è stato messo a disposizione degli studenti e delle loro famiglie un questionario, al fine di aprire un dibattito costruttivo che possa sfociare in proposte concrete da sottoporre al Ministero stesso. Ieri mattina dunque Urbinati ha incontrato gli studenti delle quinte classi con i loro genitori, chiedendo loro di affrontare tra i 12 punti fondamentali suggeriti dal progetto “La buona scuola”, quelli ritenuti di spiccato interesse. In cima alla classifica hanno collocato l’esigenza di conferire massima continuità all’insegnamento attraverso supplenze sempre disponibili e presenti. Il secondo posto è stato assegnato all’esigenza di cercare un lavoro in linea con gli studi compiuti, con l’auspicio che mondo della scuola e dell’occupazione siano speculari e sinergici. Il terzo punto più gettonato concerne “la scuola di vetro”, come l’ha definita Urbinati, ovvero la necessità di trasparenza. «Quella della trasparenza è la politica scolastica migliore – ha commentato il preside – per ottenere un maggiore coinvolgimento delle famiglie e degli studenti, che sanno così come vengono investiti i fondi». Gli esiti delle consultazioni nelle scuole italiane dovranno pervenire al Miur entro il 15/11.

Katia Romagnoli