La Nuova Ferrara

Ferrara

Minarelli eletto presidente della Cna ferrarese

Minarelli eletto presidente della Cna ferrarese

«Occorre subito lavorare per cercare soluzioni che favoriscano lo sviluppo Importante il confronto con le istituzioni e gli operatori commerciali»

25 ottobre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





Alberto Minarelli, 45 anni, amministratore delegato della Seba srl, azienda centese di dispositivi di protezione per la sicurezza sul lavoro con 20 dipendenti, è il nuovo presidente provinciale della Cna di Ferrara.

L’imprenditore, che è stato eletto nel nuovo importante incarico dall’Assemblea provinciale, massimo organo dirigente dell’Associazione, succede a Irene Tagliani, dopo le dimissioni legate alla sua candidatura alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale.

Componente la presidenza provinciale a partire dal 2013 e presidente dell’Area Cna dell’Alto Ferrarese, Minarelli rappresenta l’ultima generazione di una azienda familiare ultra quarantennale, cresciuta nel corso degli anni e divenuta “impresa eccellente”, punto di riferimento per l’economia del territorio centese.

Al termine dei lavori, l’Assemblea ha applaudito il nuovo presidente, formulandogli gli auguri di buon lavoro e ringraziando, per il contributo offerto all’Associazione, l’imprenditrice Irene Tagliani ora impegnata in nuovi progetti.

«Sono pienamente consapevole – assicura Alberto Minarelli - di cosa significhi rappresentare il mondo delle imprese della nostra provincia, in un momento come quello attuale. Perciò ho riflettuto attentamente prima di assumere la responsabilità di questo nuovo incarico. Ringrazio l’Assemblea provinciale per la fiducia accordatami. Cercherò di esserne all’altezza».

Quale sarà il suo primo terreno di impegno alla presidenza della Cna?

«Vorrei dare il mio contributo personale – risponde il nuovo presidente Cna - prima di tutto rappresentando le ragioni delle imprese nel confronto con le istituzioni e i diversi interlocutori politici ed economici della nostra provincia, affinchè esse concorrano in misura sempre più concreta alla definizione delle politiche locali, con l’obiettivo di individuare soluzioni strategiche in grado di favorire una nuova fase di sviluppo del nostro territorio. Questo è determinante per fare sì che il nostro sistema produttivo e imprenditoriale possa crescere, creare lavoro e benessere per la nostra comunità provinciale».

La realtà dalla quale proviene costituisce una componente importante e dinamica dell’economia provinciale. Da imprenditore centese, quale contributo si sente di portare in questo nuovo incarico di responsabilità, in qualità di presidente provinciale di una Associazione, nella quale si riconoscono oltre 5 mila imprese?

«In questi ultimi anni – puntualizza il neo-presidente - Cento e l’Alto Ferrarese hanno vissuto momenti molto difficili: mi riferisco in primo luogo al sisma e ai contraccolpi che ha causato all’intera economia del nostro territorio, oltre che alla situazione più generale. Credo, però, che sia emerso chiaramente quanto la tenacia e la capacità di sacrificio degli imprenditori siano preziose di fronte a difficoltà anche pesanti, dalla quale è possibile senz’altro rialzarsi attraverso il duro lavoro, ma anche, io credo, con una certa dose di lungimiranza e di fiducia. In altre parole, bisogna sempre guardare avanti, mettendosi, al tempo stesso, in discussione, per rimanere al passo con i tempi e iniziare una nuova fase della propria attività puntando al meglio. Ecco, questo credo possa essere utile anche per il mio nuovo lavoro di presidente della Cna».

E sul versante dell’Associazione, dove concentrerà il suo impegno?

«L’esperienza che ho potuto maturare fin qui negli organi dirigenti della Cna – conclude Minarelli - motiva la mia convinzione che la strada intrapresa sia quella giusta. E cioè l’impegno ad accelerare il processo di cambiamento del Sistema associativo, per metterlo in grado di cogliere fino in fondo le trasformazioni in atto. Ciò è indispensabile per un’Associazione come la nostra, che intende interpretare le forti esigenze di innovazione delle proprie imprese, offrendo soluzioni all’altezza delle nuove tendenze dell’economia e dei mercati e, comunque, rivolti a proporre loro nuove opportunità di lavoro e commerciali, l’accesso a strumenti, conoscenze e relazioni utili alla loro crescita. Dobbiamo tutti avere consapevolezza che le condizioni del nostro lavoro sono radicalmente modificate e che questo comporta un cambio di mentalità e di cultura, sia per le imprese, che per la nostra Associazione».