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spunta candidato comunista

Bocciata lista Liberi Cittadini Favia (ex M5S): faccio ricorso

Due grosse sorprese: una arriva da Bologna, l’altra da Ferrara. Dalla corte d’appello di Bologna arriva notizia che sono 7 e non 6 i candidati alla presidenza della Regione. Ai sei già noti si è...

26 ottobre 2014
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Due grosse sorprese: una arriva da Bologna, l’altra da Ferrara. Dalla corte d’appello di Bologna arriva notizia che sono 7 e non 6 i candidati alla presidenza della Regione. Ai sei già noti si è aggiunto Michele Terra, esponente di Pcl, il Partito comunista dei lavoratori. Ma il Pcl non ha presentato alcuna lista al tribunale di Ferrara, per cui il 23 novembre il simbolo del Pcl sulla scheda che voteranno i ferraresi non comparirà. È probabile che alla fine il Pcl non comparirà nemmeno nella altre province, poichè vi sono perplessità sul fatto siano state raccolte firme a sufficienza in almeno 5 delle 9 province, numero minimo per essere ammessi alla competizione elettorale.

Liberi Cittadini. La sorpresa ferrarese riguarda la lista Liberi Cittadini per l’Emilia Romagna, che fa capo al consigliere regionale Giovanni Favia, uno dei primi espulsi da Grillo, e ha come candidato presidente Maurizio Mazzanti; dai controlli del tribunale sono emerse delle irregolarità, che hanno portato all’esclusione della lista. Non si tratta di una decisione definitiva, Liberi Cittadini può presentare ricorso che sarà esaminato dalla corte d’appello di Bologna.

«Irregolarità formali». E Giovanni Favia preannuncia un ricorso contro quelle che «definisce irregolarità puramente formali». Nella documentazione manca un modulo relativo al candidato Mario Slener, a quanto pare è stato infilato un foglio bianco anzichè quello debitamente compilato: «Ma si è trattato di una dimenticanza, Slener era presente all’atto della consegna, se glielo segnalavano provvedeva subito». È stata anche contestata la mancata indicazione del numero delle firme in fondo ad alcune pagine: «Sì ma le firme ci sono - precisa Favia, ne abbiamo raccolte 560, tutte buone. Noi - dice Favia - non bariamo, dove non siamo riusciti a raccoglierle come a Piacenza e Reggio Emilia, non ci siamo neanche presentati in tribunale».

Fdi trema. Da Ravenna giungono brutte notizie per Fratelli d’Italia: per alcune decine di firme non ce l'avrebbe fatta a presentarsi. Sarebbe una mazzata anche per il ferrarese Mauro Malaguti: meno voti in totale a Fdi potrebbero mettere a repentaglio il seggio considerato sicuro e chiuderebbero ogni discorso sul secondo.

Centro in bilico. Sul fronte del centrosinistra è Centro con Bonaccini, che ha presentato le firme solo in cinque province (Bologna, Ravenna, Ferrara, Reggio e Forlì-Cesena), il numero minimo previsto dalla legge. Se dovesse saltarne un’altra la lista costituita da Centro Democratico di Tabacci e da Democrazia Solidale di Dellai sparirebbe dalla scena. Per chi come Rossella Zadro si è spesa tanto per la lista sarebbe un autentico dolore.

E non solo. Poco migliore la situazione per un'altra delle quattro liste che sostengono Bonaccini: Emilia-Romagna Civica (che comprende i socialisti, l’area vicina a Franco Grillini, e settori ambientalisti vicini al verde Alberto Ronchi): non dovrebbero avercela fatta a Piacenza e Rimini.

Lega-Salvini.Per la prima volta la Lega Nord si presenta alle elezioni col nome di Salvini nel simbolo elettorale. A inaugurare la svolta, il candidato del Carroccio alle Regionali dell'Emilia Romagna Alan Fabbri. che ieri ha alzato i toni contro l’Islam: «La mia sarà una Regione de-islamizzata» ha detto annunciando "linea dure contro gli orrori dell'estremismo».

Carli e Carli. Il candidato comacchiese di Forza Italia è Pier Paolo Carli, che vive a Porto Graibaldi, dove gestisce il Bagno Astor; ieri dall’archivio, complice la quasi omonimia, è stata pescata erroneamente la foto dell’ex sindaco di Comacchio Paolo Carli, anche lui di Forza Italia. Oggi nome e foto del candidato (vedi tabellone) collimano di nuovo.(m.p.)