La Nuova Ferrara

Ferrara

lo scontro sul lavoro

Il precario, l’anziano e il postino: «Renzi scendi dalle nuvole»

dall’inviata

Le testimonianze raccolte dalla gente di Ferrara e provincia «Il futuro non è roseo e la legge di stabilità è una furbata»

24 ottobre 2014
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ROMA. «Nessuno spegnerà le voci dei lavoratori», ha promesso Susanna Camusso chiudendo il suo intervento di ieri in piazza San Giovanni. E le voci sono davvero tante, e tutte hanno una storia da raccontare.

Raffaele Gamberini, fino a poco tempo fa, aveva un posto alla Cembrit, ma oggi a 37 anni si ritrova precario e non pensa affatto che il jobs act migliorerà la sua situazione: «Quello che è grave è che Renzi non accetta critiche e va avanti lo stesso per la sua strada. È segno che qualcosa non va. I nostri diritti non sono negoziabili».

Mario Mascellani, 68 anni, dal lavoro è già uscito, ma la sua condizione - sempre più invidiabile - di pensionato, ammonisce il premier e il suo governo: «Il lavoro deve essere il tema centrale della sua politica economica».

E se Renzi sostiene che quelle della Leopolda sono proposte e quelle della Cgil sono proteste, Carmelinda Adamo, 33 anni, replica: «Non si può liquidare così questa manifestazione, stiamo portando avanti i nostri ideali e meritiamo più rispetto. Vogliamo difendere il nostro futuro che non è roseo».

«Lottare contro il precariato non è una banale protesta, vogliamo il lavoro per il nostro futuro», interviene Marina Piccinini, 24 anni, della Fillea Cgil: «Oggi ci sono 46 tipi di contratto, in 6 anni posso licenziarci 5 volte».

Gianni Fogli, riassume la disperazione di due generazioni: «Sono un geometra di 60 anni, disoccupato, con un figlio di 25 anni laureato con 110 e lode, pure lui disoccupato; è ora di smuovere la coscienza di chi sta in Parlamento».

Ferdinant Preka, albanese, lavora a Ferrara da due anni e ci dice molto partecipe della situazione italiana: «A Renzi dico di scendere dalle nuvole e ascoltare chi non la pensa come lui».

«La gente è arrabbiata - conferma Glauco Melandri, segretario Slc , perchè il governo non sta attaccando solo la Cgil ma tutti i cittadini. La legge di stabilità è una furbata».

«L’importante - sostiene Roberta Fermani, 44 anni, portalettere - è far vedere che esistiamo. Siamo stanchi di subire decisioni prese al posto nostro. Ormai non abbiamo più un partito che sia dalla nostra parte». (a.m.)