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«Invasi dalla muffa, cadono i cornicioni»

«Invasi dalla muffa, cadono i cornicioni»

Porto Garibaldi, i residenti nelle case Acer di via Risorgimento chiedono interventi immediati: è pericoloso vivere qui

26 ottobre 2014
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PORTO GARIBALDI. Una cordicella bianca è fissata al portone d’ingresso sprovvisto di serratura e serve per entrare ed uscire dalla palazzina di alloggi popolari, che si trova in via Risorgimento 3 a Porto Garibaldi, a pochi metri dalla scuola media. Le 12 famiglie che vivono nell’immobile di proprietà dell’Acer di Ferrara, costruito nell’immediato dopo-guerra, da tempo reclamano interventi di messa in sicurezza e di intonacatura delle pareti esterne ed interne, senza aver sortito alcuna risposta, neppure dall’amministratore condominiale «che paghiamo di tasca nostra – dice Stella, una delle inquiline - ma che si fa vedere una volta all’anno». Un mese fa gli operai incaricati dall’Acer hanno sistemato un balcone, dal quale erano cadute porzioni di intonaco, senza però procedere su quello di fianco. La muffa e l’umidità nel palazzo regnano incontrastate, a causa di infiltrazioni continue d’acqua piovana dal soffitto, dai muri e anche dai pavimenti delle cantine che qualcuno, mettendo le mani al proprio portafoglio, ha deciso di pavimentare. «A Beirut sono messi meglio che da noi – esclama Agamennone, un altro degli inquilini, mostrando le incrostazioni sparse sui muri e il pannello scoperto dei contatori con fili a penzoloni- Da 3 anni lo scantinato di Natalina Cavallari si allaga puntualmente ad ogni scroscio, ma «nonostante i solleciti -afferma la donna - non sono mai venuti a vedere». Lungo il corridoio dell’alloggio di Luciano Farinelli si assiste ad una situazione grottesca, con un’enorme bacinella bianca pronta a raccogliere la goccia che continua a cadere dal soffitto, mentre all’ultimo piano Samanta Beneventi mostra il balcone, da cui nei giorni scorsi si è staccato un pezzo del cornicione, dicendo che «per fortuna in quel momento non stava passando nessuno». Le cose non vanno meglio nel retro-cortile, dove pezzi di pietra accatastati sotto al bucato steso rilevano la presenza di un avvallamento. «Mio padre ha continuato a mettere pietre, ma quest’area continua ad abbassarsi», racconta Agamennone. Rita Andreoli, insiste per mostrare le condizioni del proprio magazzino, da cui spuntano infiltrazioni ovunque con parti di cemento armato scoperte e arrugginite. E’ buio pesto nei corridoi di accesso ai magazzini perché manca l’impianto. «Ci sono state diverse aggressioni qui – interviene di nuovo Agamennone – da parte di estranei al palazzo, che hanno fatto danni a scale e porte». L’appello che lanciano all’Acer i condomini di via Risorgimento 3 è di intervenire rapidamente, perché «ogni volta che telefoniamo mandano qualcuno a vedere e a scattare foto e chi si è visto, si è visto».