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«La legge di stabilità? Ha molti punti per noi favorevoli»

«La legge di stabilità? Ha molti punti per noi favorevoli»

Il commento di Pier Carlo Scaramagli (Confagricoltura) «Positivo il rifinanziamento del fondo di solidarietà»

26 ottobre 2014
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«Le misure individuate nella Legge di Stabilità in riferimento al comparto agricolo e agroalimentare sono state accolte in maniera positiva da Confagricoltura Ferrara».

È questo il primo commento del presidente dell'organizzazione degli agricoltori estensi Pier Carlo Scaramagli in merito alla manovra approvata dal Consiglio dei Ministri. «Sicuramente è positivo - apre la sua analisi Scaramagli - il rifinanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale (per il 2015) istituito per far fronte ai danni a produzioni agricole e zootecniche, a strutture aziendali, impianti produttivi ed infrastrutture agricole, nelle zone colpite da calamità naturali o eventi eccezionali causati da cambiamenti climatici. Un plauso anche per lo stanziamento di 30 milioni di euro per il triennio 2015-2017, destinato al rafforzamento dei contratti di filiera e di distretto, e di altrettanti milioni a sostegno dell'imprenditoria giovanile e del ricambio generazionale. Il paventato intervento di riduzione delle agevolazioni sul gasolio agricolo è stato opportunamente accantonato per evitare ulteriori aggravi sulle imprese che, in generale e nella nostra provincia in modo particolare, sono state messe in ginocchio dagli eventi che hanno contraddistinto gli ultimi tre anni». «È inoltre condivisibile l'impostazione generale - continua il presidente Scaramagli - che mira a non inasprire la pressione fiscale, anche se esistono dei punti di attenzione che spostano nel tempo e sul territorio alcuni problemi, come quello della spending review, fortemente ribaltata sugli enti locali; il confronto su eventuali aumenti di tassazione si sposterà pertanto sul territorio». Tuttavia a giudizio di Scaramagli vi sono ancora alcuni punti che andrebbero rivisti e riformulati: «Purtroppo le agevolazioni contributive sulla trasformazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato non riguardano le aziende agricole; tali agevolazioni avrebbero potuto senz'altro dare un impulso importante alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro, con sgravi che (per assunzioni effettuate nel 2015) in un primo momento erano stati annunciati con soglia annua pari ad € 6.200 per 3 anni (2015-16-17) e che ora parrebbero essere stati elevati ad 8.060 euro per ciascuno dei 3 anni. Anche il taglio all'Irap interessa relativamente le aziende agricole, in quanto riguarda solo le società di capitali del settore agricolo». «Sospiro di sollievo - conclude il suo intervento il numero uno di Confagricoltura Ferrara - invece per l'esclusione del settore agricolo dalla disposizione che prevede l'erogazione, su richiesta del lavoratore, di trasferire subito il Tfr in busta paga, il quale subirà, tra l'altro, una tassazione ordinaria e non quella più favorevole che si applica in occasione della cessazione del rapporto di lavoro. Apprezzamento, dunque, da parte di Confagricoltura Ferrara, ma con la consapevolezza che questo non può essere che un primo passo verso un ripensamento più organico e complessivo di tutto il sistema a sostegno del comparto».

Andrea Tebaldi