La Nuova Ferrara

Ferrara

CINEMA

Quegli strani eroi della Marvel sono i Guardiani della Galassia

di GIAN PIETRO ZERBINI
Quegli strani eroi della Marvel sono i Guardiani della Galassia

Un kolossal galattico che per fortuna non si prende troppo sul serio

25 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





Sulla scia del successo di “The Avengers”, la Marvel getta nella mischia un’altra improbabile squadra di supereroi impegnati a combattare nella galassia. Ma non sono divini come Thor, patriottici come Capitan America, glam come Iron Man e la Vedova Nera, questa è una vera banda di ladri, assassini, furbi e spietati bucanieri. Un’armata Brancaleone che si unisce più per necessità che per ideali per sconfiggere un esercito del male. Sembra di vedere il variegato team di Guerre Stellari (confermato anche dai caratteri grafici della locandina del film) con il protagonista Chris Pratt-Peter Quill che fa un po’ le mosse di Harrison Ford-Jan Solo. C’è poi Zoe Soldana che nello spazio cambia sempre colore: in “Avatar” era azzurra, in “Star Trek” naturale, qui è addirittura verde. A questi si aggiungono personaggi Ogm antropomorfi tipo Groot l’uomo corteccia, il procione Rocket che sembrerebbe più probabile come protagonista di Alvin Superstar piuttosto che guardiano della galassia. Per non parlare di Drax il distruttore, un incrocio tanto per rimanere in tema Malvel, tra Hulk e La Cosa dei Fantastici 4. Impreziosito dalle presenze nel cast di Benicio Del Toro, Glenn Close e Josh Brolin, il film - diretto con mano sicura e divertita da James Gunn - è il classico kolossal galattico, che fortunatamente non si prende troppo sul serio. Gustosa anche la colonna sonora, con brani anni Settanta-Ottanta contenuti in una cassetta vintage lasciata come dono al protagonista dalla mamma quando viveva ancora sulla terra. Un contentino anche per i nostalgici della disco e per i tanti fans di Guerre Stellari. Ma la doppia trilogia di George Lucas era decisamente tutta un’altra cosa. Fra tanti cattivi, ad esempio, qui non ce n’è uno che valga un’unghia di Dart Fener.