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Rifiuti, tutti all’attacco dell’articolo 35

Rifiuti, tutti all’attacco dell’articolo 35

Finco (Pd): va tolto dal decreto Sblocca Italia o cambiato radicalmente. M5S: «Una norma che danneggia l’ambiente»

26 ottobre 2014
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L’articolo 35 del decreto Sblocca Italia non piace a nessuno. Almeno alla latitudine di Ferrara non si incontra un partito, un candidato, un esponente politico, un amministratore disposto a difenderlo. Perfino il deputato del Pd Bratti, che in commissione Ambiente alla Camera ha contributo a cambiarlo non poco «mettendo un argine» all’arrivo dei rifiuti urbani provenienti da fuori regione, ha detto che «ora gli piace di più», ma ha ancher aggiunto che si «poteva fare meglio».

Il suo partito lo sta prendendo in parola. Il segretario comunale Renato Finco, che certo non ha agito in perfetta solitudine, ci va pesante sull’articolo 35 e anche sull’articolo 38 che regolamenta le trivellazioni (ricerca ed estrazione di idrocarburi come petrolio e metano) spostando i poteri dalle Regioni ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico: «Il Pd di Ferrara chiede in prima istanza la rimozione dei due articoli dallo Sblocca Italia o in via subordinata una loro profonda modifica al Senato» per «recuperare il coinvolgimento della cittadinanza e il potere decisionale degli Enti locali e delle Regioni».

Per Finco le migliorie riportate alla Camera al testo del governo vanno nella giusta direzion e «tuttavia il lavoro parlamentare dovrà ulteriormente impegnarsi: in primo luogo in direzione di una reale diminuzione della produzione dei rifuti; in secondo luogo per le incentivazione della raccolta differenziata».

Nonostante i paletti messi alla Camera, la possibilità che tonnellate di Rsu arrivino in Emilia Romagna e a Ferrara da altre regioni - Lazio e Campania in particolare - è reale e il Pd ferrarese non vuole saperne. Già ha aveva creato apprensione il passaggio dall’autosufficienza provinciale a all’autosufficienza regionale, ma ora che bacino dei rifiuti diventi nazionale viene visto letteralamente come fumo negli occhi. Il giudizio politico è drastico: «Il decreto Sblocca Italia approvato il 23 ottobre dalla Camera continua a contenere su energia, rifiuti e consumo del suolo, alcune scelte opposte e contrarie alla riduzione di impatti su ambiente e clima».

Se sullo Sblocca Italia e sull’articolo 35 in particolare, il Pd ferrarese non fa sconti, figurarsi il Movimento Cinquestelle. I quattro candidati grillini alle regionali (Alessandro Cantale, Gabriella Ventura, Paola Batistini, Massimo Boggian) criticano il democratico Bratti per le affermazioni fatte dopo le modifiche approtate al testo: «Come si può dire “mi piace” ad un articolo che rappresenta un diretto attacco all’ambiente? L’art. 35 permetterà agli inceneritori di rifiuti di operare al massimo della potenza. Mentre in tutti i Paesi europei vengono adottate tecniche volte alla ricerca del “Rifiuto 0”, in Italia si rilancia un’economia basata sul consumo intensivo di risorse non rinnovabili che danneggiano in modo irreversibile l’ambiente» Per i grillini inoltre «i cittadini della provincia di Ferrara stanno assistendo in silenzio alla non definitivamente chiusura della discarica di Molino Boschetti (così come risulta dal Piano Regionale dei Rifiuti), al continuo insorgere di centrali biogas, ecc..)».

M5S non condivide nemmeno il sovraccosto per i rifiuti importati: « Un sentito ringraziamento a chi ha pensato di inserire l’emendamento che monetizza il danno alla salute di 20 euro la tonnellata sui rifiuti extraregionali bruciati. I gestori degli impianti dovranno versare tali somme alla Regione. Come dire: meglio morire di tumore ma ricchi».

L’articolo 35 e lo Sblocca Italia terrano banco anchedomani in consiglio comunale, dove saranno discussi un ordine del giorno di Leonardo Fiorentini (Sel) e una mozione di Ilaria Morghen e Alessandro Vitali (M5S).

Nei giorni scorsi Bratti aveva chiesto al candidato alla presidenza Stefano Bonaccini di esprimersi sugli aspetti più controversi dello Sblocca Italia, Analoga richiesta arriva di un maggiore impegno sulle questione ambientaliste arriva da Sel: «A Bonaccini - afferma Alesandra Tuffanelli, coordinatrice del circolo Don Chisciotte di Ferrara - chiediamo l’impegno a portare questi temi. per noi vitali, all’attenzione del governo e del suo partito, e fare sua la voce dei cittadini dell’Emilia Romagna».

Marcello Pradarelli