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Rubano pannelli solari per 100mila euro

Rubano pannelli solari per 100mila euro

Ad agire una banda composta da più malviventi, 361 le ‘lastre’ di silicio caricate su un camion. Indagano i carabinieri

26 ottobre 2014
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GUALDO. Adesso anche gli impianti fotovoltaici fanno gola alla malavita. Forse il costoso silicio o forse una nuova installazione fai-da-te di tipo casalingo potrebbero essere le motivazioni e la destinazione di questi pannelli solari. Anche se la più probabile delle ipotesi è che l'impianto possa essere presto in qualche modo “riciclato” in altri Paesi, forse nel nord dell’Africa. Di certo chi ha agito fa parte di una banda numerosa di almeno una decina di persone, con al seguito un camion con il cassone chiuso in quanto l'azione malavitosa ha consentito di portare via ben 361 pannelli, vale a dire la metà dell'intero impianto. Al momento non è stato ancora quantificato il danno, ma da una prima valutazione fatta dagli esperti e dagli investigatori il danno potrebbe aggirarsi sui 100 mila euro, forse anche qualcosa in più.

Senza considerare il mancato guadagno, in quanto l'impianto tecnicamente non può più produrre energia finchè non verranno collegati nuovamente i restanti pannelli e rimontata una nuova centralina. Secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri sia di Voghiera (è la stazione dove l'incaricato della Società Agricola Gualdo proprietaria dell'impianto ha presentato la denuncia di furto) sia dei militari dell'Arma appartenenti alle Investigazione di Ferrara e Portomaggiore, la banda è entrata in azione nella notte tra giovedì e venerdì. L'impianto situato in fondo a via Galvani, a Gualdo, si trova in aperta campagna ed è stato installato su quel terreno così isolato solamente perché, a pochi metri, c'è un traliccio dell'alta tensione dell'Enel, indispensabile per l'allacciamento dei cavi di corrente. Come detto, la banda, sicuramente composta da più persone, è giunta sul posto con una camion e diverse auto avendo cura di lasciare una "vedetta" all'inizio dell'unica strada d'accesso, la via Galvani. Per prima cosa, hanno manomesso l'impianto fisso delle telecamere compreso anche la centralina, poi abbandonata sul posto avendo cura però, di strappare l'hard disc della registrazione. Tagliata la rete di recinzione, i malviventi hanno iniziato a smontare solamente i pannelli più vicini a terra. Come dire che non hanno avuto bisogno di scale per svitare le viti di fissaggio. Con ogni probabilità, dentro il camion avevano anche materiale d'imballaggio indispensabile per accatastare uno sull'altro i pannelli in modo da non rovinarli. Fatto il prezioso carico, la banda ha ripercorso a ritroso la tortuosa strada. (g.c.)

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