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«Ciao Tano, il tuo ricordo ci accompagnerà sempre»

«Ciao Tano, il tuo ricordo ci accompagnerà sempre»

Tresigallo, ieri tante persone in chiesa per l’addio a Cristiano Vecchiatini Intanto in Venezuela preseguono le indagini per catturare i suoi assassini

28 ottobre 2014
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TRESIGALLO. «Stringiamoci tutti assieme per dirti che non smetteremo mai di pensarti e portarti nel nostro cuore. Ciao Tano».

In questa frase, tratta da una lettera letta nella chiesa di Tresigallo, davanti al feretro di Cristiano "Tano" Vecchiatini, il 42enne ucciso, in circostanze ancora non chiare, in Venezuela, dove l'uomo viveva da 9 anni, c'era tutto il dolore e la nostalgia degli amici nei confronti di un uomo ricordato come buono, altruista, generoso, sorridente, amante della vita e della libertà. La salma dell'uomo, ucciso lo scorso 26 settembre è giunta in Italia sabato, poi è stata allestita la camera ardente nella sua casa da dove ieri verso le 14,30 è partito il corteo funebre, con tantissime persone che lo hanno accompagnato alla chiesa dove ad attendere il feretro, seguito dalla mamma e dal fratello, c'era il parroco don Saverio Finotti. In tanti hanno voluto essere presenti per salutare un'ultima volta quello che tutti conoscevano come "il gigante buono" un giovane di grande umanità e altruismo, tanto da gremire la chiesa ed il sagrato fuori di essa ed essere vicini, in un grande abbraccio ideale alla mamma ed al fratello dell'uomo sulla cui morte vi sono ancora troppe domande e poche certezze. Un dolore composto che non si riesce a spiegare con le parole, quel vuoto nel cuore, quel senso di perdita ineluttabile che hanno pervaso la mamma Loretta ed il fratello Diego che sono arrivati alla chiesa di Tresigallo mano nella mano, sostenendosi con l'amore familiare che li lega di fronte a questa incalcolabile perdita. «Mancano le parole e forse anche la reale forza per affrontare questo distacco - ha detto don Saverio - Cristiano, Tano, era incapace di seguire certe regole ed ha scelto di seguire la libertà. La fine della sua vita sembra sfuggire ad una nostra giustificazione perché la parola omicidio da noi non si sente mai. Ciascuno di noi - ha detto ancora il parroco - sente che Cristiano ci è stato rubato. Facciamo che il ricordo di Cristiano diventi per noi tesoro di crescita».

La lettera che l'amico ha letto pubblicamente subito dopo l'omelia di don Saverio ha ricordato: «Non ci sono parole adatte per descrivere il vuoto che ci separa dai ricordi. Cristiano per noi resterà sempre vivo». Una lettera semplice, che ha ricordato la vita di "Tano", seguita da un commosso applauso. Al termine della messa il corteo ha accompagnato il feretro di Cristiano al cimitero dove è stato sepolto.

I familiari hanno chiesto donazioni a nome di Cristiano per Medici Senza Frontiere ed all'iniziativa dell'associazione Papa Giovanni XXIII "Un pasto al giorno. Qualcosa di straordinario".

Maria Rosa Bellini

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