La Nuova Ferrara

Ferrara

l’avvocato della famiglia belamel

«Dal giudice un messaggio importante»

«Dal giudice un messaggio importante»

Gianluca Filippone: è stato riconosciuto che il ragazzo aveva bisogno di essere aiutato

29 ottobre 2014
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«Contento non è la parola giusta, perché nulla riporterà in vita Said. Ma soddisfatto sì. Sono soddisfatto di questa sentenza che ha riconosciuto che il ragazzo era una persona in stato di bisogno, che necessitava di assistenza e che doveva essere soccorso». Gianluca Filippone è l’avvocato che assiste i familiari di Said Belamel e che da quattro anni è impegnato a restituire giustizia al giovane marocchino. Al processo ha rappresentato Rachid Belamel, il fratello di Said che si è costituito parte civile e per il quale è stata fissata una provvisionale di 50mila euro. Più volte Rachid era venuto a Ferrara dalla Germania, dove lavora, per assistere alle udienze. Ieri non c’era, trattenuto da impedimenti, nè la mamma di Said ha potuto essere presente nel giorno della sentenza, per motivi di salute. «Li contatterò per informarli - prosegue Filippone - Dirò loro che quello del giudice è stato un messaggio importante nel riconoscimento di responsabilità soggettive. Il comportamento degli automobilisti rimasti anonimi? È grave. Ma non dimentichiamo che quello che è avvenuto dopo è conseguenza di ciò che era avvenuto prima».