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Il “presidente” Rondoni e i candidati ferraresi

Impresa e famiglia, le due scommesse di Ncd-Udc

Impresa e famiglia, le due scommesse di Ncd-Udc

«Sono un volontario della politica, non faccio parte della casta». Di questi tempi è una premessa quasi obbligata, alla quale non si è sottratto – ieri pomeriggio al Nazionale – Alessandro Rondoni,...

29 ottobre 2014
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«Sono un volontario della politica, non faccio parte della casta». Di questi tempi è una premessa quasi obbligata, alla quale non si è sottratto – ieri pomeriggio al Nazionale – Alessandro Rondoni, candidato presidente della Regione da Udc e Nuovo centrodestra, che insieme hanno dato vita alla lista Emilia Romagna Popolare. I temi forti del forlivese che aspira a succedere a Errani si chiamano lavoro, impresa, infrastrutture, famiglia. «Il lavoro si può avere solo a una condizione: che riparta l’impresa – ha spiegato –, perché non è certo lo Stato a crearlo. Noi ci impegniamo a finanziare per cento milioni in cinque anni i Confidi e a introdurre sgravi, ma soprattutto a ridurre il peso della Regione, che non può essere grassa quando le famiglie e le imprese sono magre». Non per niente il suo slogan è “Di meno all’ente, di più alla gente”, e per tagliare la spesa è arrivato a proporre – provocatoriamente – di chiudere cinque delle sei torri in cui ha sede l’istituzione, «perché una basta». Le infrastrutture devono invece essere l’occasione per «riequilibrare il territorio, evitando una regione Bologna-centrica e una Ferrara ancora scollegata dal capoluogo e da Ravenna», mentre la famiglia è «l’unico pilastro che tiene insieme la nostra società. Il triste primato di Regione con la più alta denatalità significa un danno economico: noi interverremo con sgravi e politiche tariffarie». A Roma Ncd e Udc sono in maggioranza e al governo, «ma qui non si può essere che all’opposizione» ha esclamato Rondoni, mentre il segretario regionale Udc Andrea Pasini ha parlato di un Pd emiliano-romagnolo «che non è quello di Renzi, visto che ancora rispecchia l’antico, l’establishment, il governo degli ultimi trent’anni le cui politiche fallimentari sono sotto gli occhi di tutti». Ma ci tengono a essere alternativi pure a «un centrodestra che candida un leghista che urla di bus ai Rom: non può essere questa la nostra linea politica e prima ancora culturale». I tre candidati consiglieri della nostra provincia sono il poliziotto e sindacalista Luca Caprini, il ragioniere e volontario Roberto Cardi e la consulente fiscale Francesca Canella. Se eletti si occuperanno rispettivamente di sicurezza, servizi sociali e accesso al credito per famiglie ed imprese.

Gabriele Rasconi