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«Interventi in tempi brevi negli alloggi popolari»

«Interventi in tempi brevi negli alloggi popolari»

Porto Garibaldi, arriva la risposta dell’Acer dopo l’appello dei residenti Il direttore Carrara: nel giro di tre settimane verranno messe le impalcature

29 ottobre 2014
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PORTO GARIBALDI. L’accorato appello degli inquilini che vivono nei 12 alloggi popolari in via Risorgimento, 3 a Porto Garibaldi ha incassato l’interessamento tempestivo dell’Acer di Ferrara, proprietaria della palazzina, la quale assicura interventi manutentivi a breve.

«C’è già un progetto pronto a partire – assicura Diego Carrara, direttore dell’Acer - per sistemare le parti più ammalorate dell’immobile, quelle che necessitano di interventi immediati, come i balconi». «Per quanto riguarda il tetto – prosegue Carrara- dobbiamo confrontarci con i privati, perché sembravano non d’accordo ad intervenire».

Secondo il crono-programma segnalato dal direttore di Acer, nel giro di due o tre settimane si comincerà con le impalcature, proprio per dare avvio ai lavori di manutenzione previsti nella palazzina, i quali comprendono oltre alla ristrutturazione dei balconi, anche l’intonacatura delle pareti interne ed esterne. «L’articolo di domenica scorsa ha evidenziato cose che sapevamo già di dover fare – spiega Carrara - e che andranno sicuramente avanti, ma è prematuro parlare di importi, perché sono in fase di definizione, in base alle risorse disponibili». Le 12 famiglie residenti nella palazzina di via Risorgimento 3 a Porto Garibaldi ribadiscono che più volte avevano lamentato la presenza di cornicioni scrostati e di balconi dai quali spuntavano le parti ferrose arrugginite, oltre ad altri disagi, quali muffa, umidità e allagamenti sistematici in occasione di piogge, anche di scarsa entità. Il portavoce degli inquilini, Agamennone, mostrando numerose situazioni di pericolo, dai cavi scoperti del quadro-contatori spesso soggetto ad infiltrazioni d’acqua al retro-cortile in alcune parti sprofondato e coperto con pietre, aveva rilevato anche il prolungato silenzio dell’amministratore condominiale, intorno alle problematiche esposte.

«È un condominio misto – ci tiene a precisare il direttore di Acer - in cui abitano anche 2 o 3 privati e quindi dobbiamo interpellarli nel corso di un’assemblea, ma per ora procedono i lavori preventivati, mentre per il tetto, il cui costo è altissimo, si vedrà in seguito. Occorre l’accordo di tutti».

Nel loro appello i condomini rivendicano la priorità della sicurezza, dato che le infiltrazioni d’acqua piovana o da tubature rotte sono ben visibili sia lungo i pavimenti delle cantine, sia dal soffitto e, come ha fatto uno di loro, Luciano Farinelli, c’è sempre una bacinella nel corridoio a raccogliere la goccia che cade incessantemente dal tetto. Insomma, situazione difficile come sarà difficile anche mettere d’accordo pubblico e privati.

Katia Romagnoli

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