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LIDO SPINA

"Qui non entri perchè sei tunisino", buttafuori condannato

L'ingresso del Barracuda a Lido Spina
L'ingresso del Barracuda a Lido Spina

Il fatto è accaduto alla discoteca Barracuda di Lido Spina cinque anni fa: ieri la sentenzadel giudice che ha riconosciuto la violenza privata con l'aggravante della discriminazione e dell'odio razziale verso il ragazzino minorenne straniero

28 ottobre 2014
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FERRARA. Non fece entrare quel ragazzino, minorenne, perchè tunisino. Gli impedì di entrare in discoteca, al Barracuda di Lido Spina, nel luglio 2009 ed è finito a processo perchè oltre a spintonarlo, per impedirgli di entrare, lo fece dicendogli «questa sera non entrano nè tunisini nè marocchini».

Per questo motivo, Omar Passarella, addetto alla sicurezza della discoteca, 38 anni, è stato processato per violenza privata aggravata dalla discriminazione e dall’odio razziale: ed è stato condannato dal giudice Franco Attinà alla pena di 6 mesi di reclusione. Il giudice ha equilibrato attenuanti generiche e aggravanti e ha ridotto la pena richiesta dall’accusa (1 anno), ma pur riducendola ha confermato quell’aggravante, l’aver impedito l’ingresso nel locale solo perchè tunisino.

A nulla è valsa la difesa di Passarella, sostenuta dall’avvocato  Flavio Cattabriga che ha spiegato che non si era assolutamente trattato di discriminazione razziale, che non venne mai pronunciata quella frase,  ma che la selezione all’ingresso era dovuta al fatto che  vi erano sovente problemi di ordine pubblico con la presenza di ragazzi e ragazzini stranieri (tunisini, albanesi e marocchini).
Il legale di parte civile, Cinzia Rizzatello, invece ha ribadito al processo che il ragazzo, all’epoca minorenne, non venne fatto entrare dopo che gli fu chiesto di che nazionalità fosse: da qui la risposta «stasera tunisini e marocchini non entrano».

Il difensore ha già annunciato ricorso in appello, in attesa della motivazione che verrà depositata tra 90 giorni.