La Nuova Ferrara

Ferrara

elezioni regionali

«Serve un piano Marshall per Ferrara»

Fabio Terminali
«Serve un piano Marshall per Ferrara»

Lo chiede Cimarelli (Forza Italia) che disillude l’alleato Fdi: se il centrodestra eleggerà un consigliere sarà del nostro partito

29 ottobre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





«Non so chi, ma se dovesse esserci un eletto di centrodestra a Ferrara, sarà di Forza Italia». Ne è certo Luca Cimarelli, che della lista dei berlusconiani per le regionali è un po’ il “frontman”. In provincia le possibilità di spuntare un consigliere sono piuttosto concrete se la coalizione dovesse superare il M5S e piazzarsi seconda: il ratto del seggio ai danni di Mauro Malaguti è possibile, tanto più che Fratelli d’Italia non sarà presente sulla scheda di Ravenna per via di un disguido. Il richiamo agli alleati si fa discolo quando il coordinatore di Fi sottolinea che «se fanno i conti come per le provinciali sono tranquillo», per poi aggiungere un rituale «la corsa interna al centrodestra non mi interessa».

Per il capogruppo in Comune Vittorio Anselmi «i nostri candidati non campano di politica, a differenza di quelli di altre liste: hanno tutti una loro attività professionale. Rappresentiamo l’area moderata: recupereremo gli elettori che ci hanno abbandonato. Alan Fabbri è il nostro “buon” candidato presidente, sarà un valore aggiunto». Ecco allora Maria Cristina Barbieri, ex An e già assessore a Cento, dove è a capo del club Forza Silvio e di Fi: «Sarò la voce dell’Alto Ferrarese, nella mia città la gestione del post terremoto è ferma a tre anni fa, la produzione delle imprese va rilanciata. Il tutto in una provincia da sempre poco considerata in Regione». Nel capoluogo ha il suo carnet elettorale Paola Peruffo, titolare di farmacia e consigliere in Comune: «Sono della Forza Italia modello 1994, gli antichi valori vanno recuperati. La sanità sia per tutti e non per pochi: occhio al depotenziamento degli screening. E facciamo attenzione anche alle famiglie mononucleari».

Pier Paolo Carli ha il compito di presidiare il Basso Ferrarese: «L’ospedale S. Camillo lo si è ristrutturato per 13 milioni, poi lo si chiude: è strategico, va riaperto al 100%. Per sostenere il turismo le scuole aprano il 1° ottobre e invece dell’Idrovia, una montagna di soldi spesi, si potevano fare molte altre cose».

Cimarelli torna sulle dichiarazioni del leghista Alan Fabbri (de-islamizzazione e bus separati per i rom) per dire che «ha saputo polarizzare la campagna, anche se poi ha chiarito che le sue erano provocazioni. Lo scontro è tra noi e Bonaccini, che dovrebbe anzitutto guardare in casa propria: la superiorità morale della sinistra non c’è più». Il coordinatore di Fi vuole un Piano Marshall la provincia di Ferrara «È quella che ha più bisogno di aiuto, ultima in tutte le classifiche: i consiglieri ferraresi non hanno mai fatto squadra, addirittura il M5S esulta se non si fa la Cispadana, quando noi abbiamo bisogno di infrastrutture». Il decalogo degli ex grillini di Comacchio? «Sono punti in linea con le nostre tradizioni e battaglie – nota Cimarelli -, chissà forse Marco Fabbri cinque anni fa aveva votato Pdl».

Fabio Terminali