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Compro Oro, Studio 18 Karati a rischio

di Gian Pietro Zerbini
Compro Oro, Studio 18 Karati a rischio

Rimane ancora il fermo dei conti correnti postali all’azienda di Andrea Zironi: 23 punti vendita e 40 dipendenti

30 ottobre 2014
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Conti correnti postali ancora bloccati per Andrea Zironi e per la sua azienda “Studio 18 Karati” con sede in via Ferrari. Il “re Mida”, che ha messo in piedi in questi anni un’azienda con 40 dipendenti e una rete di 56 punti vendita sparsi in tutta Italia, poi ridotti a 23 e con un fatturato di 78 milioni di euro annui prima del calo del prezzo dell’oro. E l’andamento altalenante al ribasso del bene rifugio aurifero ha creato non pochi problemi in questi ultimi mesi a tutti gli addetti ai lavori del settore. Molte le chiusure dei negozi e dei centri e anche Zironi negli ultimi tempi ha dovuto ridurre i punti vendita. «Proprio adesso - dichiara il titolare dello “Studio 18 Karati SpA” - che stavamo superando il momento più negativo causato dal crollo dell’oro nel 2013, ci arriva questa improvvisa mazzata di Poste Italiane che senza nessuna spiegazione ci ha chiuso mi conti correnti mettendo in ginocchio la nostra azienda, visto che non possiamo prelevare, avere liquidità. Di fatto se non si sblocca questa situazione rischiamo il fallimento e nel frattempo purtroppo ho già fatto partire le lettere di licenziamento per buona parte dei miei dipendenti. Ieri ha chiuso Rovigo perché non aveva più la liquidità necessaria». Ultimamente la clientela, anche per stessa ammissione di Zironi, è molto calata. Il mercato, complice anche la crisi economica generalizzata, ha portato ad una flessione della domanda in quanto il prezzo dell’oro ha subito nell’arco di due anni una contrazione del 30%. In questo modo i tradizionali speculatori che vendevano oro per lucrarci preferiscono ora attendere aspettando tempi migliori e una quotazioni in crescita. Chi invece vendeva ora per necessità, e parliamo dei più bisognosi, visto il protrarsi della crisi economica, ora non ne ha più. Il prezzo dell’oro dal dicembre 2012 quando era quotato 1.674 dollari Usa all’oncia (31 grammi circa) ora è sceso a quota 1.223. Un bene rifugio che è in attesa di tempi migliori.