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Il bilancio dell’incertezza approvato dall’assemblea

di Marcello Pradarelli
Il bilancio dell’incertezza approvato dall’assemblea

Solo Toscano ha votato contro: «Non si sa nemmeno il reale valore delle azioni» Il presidente Maiarelli: «Impossibile saperlo, non abbiamo accesso ai conti»

30 ottobre 2014
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«Come mai qui? Avete già scritto tutto. Oggi qui non succede niente di interessante per i giornali, al massimo ci sarà un po’ di cinema». La battuta rivolta al giornalista è di uno dei soci (pochi) che ieri hanno partecipato all’assemblea della Fondazione Carife sul bilancio preventivo 2015. Di cinema in via Maverna, nella saletta al quinto piano del centro direzionale Eridano, se ne è anche visto poco, giusto un paio di cortometraggi. A proiettarli sono stati l’avvocato Giuseppe Toscano e l’ingegnere Roberto Mascellani, i soli a intervenire dopo la relazione del presidente Riccardo Maiarelli. Il pubblico in sala non era molto: 17 i soci presenti (virtualmente 31 con le deleghe) su un totale di 156.

L’assemblea ha approvato il preventivo 2015 che - come anticipato il 22 ottobre dalla Nuova - prefigura un disavanzo di quasi 400mila euro (394.800); solo Toscano ha votato contro: «Con la morte del mio amico Paolo Malagodi se n’è andato il 50% dell’opposizione» ha detto. A commemorare il professor Malagodi è stato Maiarelli in apertura di seduta.

Mascellani ha proposto di conteggiare nel patrimonio della Fondazione la Quadreria di cui è proprietaria, ma l’ostacolo principale è rappresentato dal fatto che sono beni indisponibili.

La principale obiezione mossa da Toscano al bilancio 2015 è che è stato messo a punto senza conoscere il valore delle azioni. Per il socio all’opposizione si tratta quindi di un bilancio senza capo nè coda «rivolto a un organismo superfluo che fa parte di un’istituzione ormai inutile e dannosa». Nella pacata replica Maiarelli ha rammentato che il reale valore della banca e quindi delle azioni non può essere noto alla Fondazione in quanto i commissari non forniscono informazioni al riguardo.

Che si tratti di un bilancio preventivo sui generis è del resto dovuto alla condizione di commissariamento della banca e alla fase di incertezza legata al suo futuro e all’offerta che eventualmente presenteranno gli istituti interessati all’acquisizione: Banca Popolate di Vicenza e Caricento. Maiarelli lo aveva specificato anche pochi giorni fa: «Quanto succederà nel 2015 non può saperlo nessuno, nel redigere il bilancio preventivo siamo rimasti molto prudenti. I nostro conti sono stati comunque già stati v alutati dal ministero del Tesoro».

Confermata la linea di contenimento dei costi. Rientra in questo quadro anche il trasferimento degli uffici della Fondazione dal piano nobile di Palazzo Crema al “mezzanino” dove hanno casa le altre Fondazioni collegate. Si risparmierà sul riscaldamento e si libereranno dei volumi che potrebbero suscitare interessi.

Nel comunicato diramato dalla Fondazione si informa che nell’anno la Fondazione Olao Gulinalli ha erogato contributi per 33 mila euro, la Fondazione Magnoni Trotti per 3.800, il Lascito Nicolini per 23 mila. L’assemblea ha anche approvato il consuntivo 2013. sprofondato a meno 110 milioni, a causa della svalutazione delle azioni nell’anno del commissarimento.