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Crac Costruttori, il giudice pignora i primi soldi a Donigaglia

In aula durante il processo, i legali delle parti civili
In aula durante il processo, i legali delle parti civili

50  ex soci truffati dal fallimento della Coop avranno 2000 euro ciascuno. I legali: cifra modesta ma è un risultato simbolico che ripaga di sacrifici e tenacia nel cercare giustizia

30 ottobre 2014
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FERRARA - Sono i primi soldi che gli ex soci prestatori e finanziatori della cooperativa guidata da Giovanni Donigaglia e dai suoi manager-operai, poi condannati per il fallimento, potranno intascare: si tratta di 2000 euro ciascuno per 50 ex soci costituiti parte civile al processo, che grazie ad una battaglia giudiziaria parallela ai processi penali, durata più di un anno, hanno ottenuto dal giudice delle esecuzioni del tribunale di Ferrara, Leonarda D’Alonzo, l’assegnazione di quasi 100 mila euro totali, visto che i 2000 euro ciascuno rappresentavano i danni provvisionali ed esecutivi che il tribunale di Ferrara aveva ordinato condannando Donigaglia e altri 7 tra dirigenti e funzionari della Coopcostruttori.
«Esprimiamo grande soddisfazione - spiegano con una nota i legali interessati - per il raggiungimento di quello che, a oltre dieci anni dal crac Coopcostruttori, rappresenta il primo risultato concreto ottenuto dai soci a spese dei dirigenti». Si tratta aggiungono con molto realismo di «un risultato esiguo nell'entità, vista la modestia della provvisionale riconosciuta per ora alle parti civili, ma fortemente significativo sul piano simbolico che ripaga, almeno in parte, i nostri clienti per i sacrifici compiuti e per la tenacia manifestata in questi anni».
I soldi assegnati rappresentano il pignoramento definitivo delle risorse che Donigaglia e gli altri imputati avevano ancora congelate nelle casse dei Commissari straordinari del fallimento (figuravano come creditori nello stato passivo, essendo tutti dipendenti della cooperativa) che si erano opposti a questo prelievo, poi smentiti dal giudice
Ma i soldi incassati, pochi, avrebbero potuto essere di più: i Commissari liquidarono, a suo tempo, il Tfr agli stessi dirigenti, Donigaglia per primo, poi condannati: «Resta il rammarico per questa liquidazione, nel corso della prima fase dei processi, delle quote di Tfr ai dirigenti, all'epoca già indagati dalla procura, in quanto risultava già evidente come il dissesto fosse riconducibile alle loro condotte illecite».
Ora restano i processi penali: quello in appello fissato per il 16 febbraio a Bologna che potrà ribaltare tutto: «Siamo fiduciosi - concludono e guardano avanti - che l'imminente appello possa portare al riconoscimento anche del danno patrimoniale direttamente patito dalle parti civili».