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Quelle zone della Certosa ancora chiuse dopo 2 anni

di Gian Pietro Zerbini
Quelle zone della Certosa ancora chiuse dopo 2 anni

Tempi molto lunghi per il recupero completo: nel 2017 la conclusione dei lavori Ancora molte tombe sono inagibili e nessuno potrà posarvi un fiore

30 ottobre 2014
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Sono passati due anni e mezzo dal terremoto che ha provocato danni ingentissimi alla certosa cittadina. Alcuni edifici e strutture murarie, che risalgono anche alla fine del quindicesimo secolo, erano già in condizioni precarie ancor prima delle forti scorse del maggio 2012, per cui la situazione in alcuni punti del più grande cimitero di Ferrara è ancora immutata.

Molte tombe anche per questo 2 novembre (per la terza volta consecutiva) restano inagibili per questioni di sicurezza, per cui sarà impossibile - per i parenti o i conoscenti di quelle persone sepolte nella zona off-limits - mettere un fiore a ricordo, soprattutto nel primo grande claustro e nell’area Massari.

Ci sono state aperture parziali dopo il maggio del 2012, ma ancora un 8% della superficie della certosa rimane chiusa al pubblico.

L’iter per il restauro di queste aree cimiteriali è già partito. A luglio, come spiega l’architetto del Comune di Ferrara, Natascia Frasson, che sta curando i lavori , è stato trasmesso in regione il progetto preventivo finanziato per 2 milioni di euro da fondi della Regione e fondi assicurativi. Si sta aspettando l’approvazione regionale che doveva arrivare ai primi di ottobre, è quindi sta slittando più in avanti. Una volta che arriva il via libera regionale il Comune poi avrà 100 giorni di tempo per inviare il progetto esecutivo e la regione dovrà rispondere in un periodo di circa 2 mesi. Occorreranno poi 3 mesi per organizzare la gara d’appalto in questo modo la Certosa ancora inagibile sarà cantierabile per la fine del 2015 e l’inizio del 2016. Un iter molto complesso e se si considera che i lavori potrebbero avere una durata di un anno e mezzo secondo le stime dei tecnici, si può già calcolare che l’intera superficie della certosa sarà agibile non prima della fine del 2017.

Un discorso parallelo riguarda la chiesa di San Cristoforo alla Certosa, dove il piano complessivo prevede interventi per 3,2 milioni di euro con un primo stralcio da 1 milione. I primi lavori riguarderanno la navata centrale e anche in questo caso, per vedere un’apertura completa della chiesa rossettiana (attualmente agibile solo il sabato pomeriggio e la domenica mattina), occorrerà attendere il 2018.

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