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Consiglio comunale molto più povero. È Bova il ‘paperone’

Il consiglio comunale di Ferrara
Il consiglio comunale di Ferrara

Anche Tagliani e Rendine sul podio dopo l’avvocato civico. I consiglieri uscenti guadagnavano in media il 37% in più

31 ottobre 2014
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FERRARA. È la new entry Alberto Bova il “paperone” del nuovo consiglio comunale di Ferrara, che presenta componenti con un reddito medio molto inferiore a quello precedente: effetto della crisi, in parte, e anche del ricambio che ha portato a Palazzo Municipale molti giovani. Il “concreto” Bova, come detto, svetta con 243.312 euro lordi nel 2013, frutto della sua attività di avvocato penalista tra i più affermati del foro di Ferrara, che lui confida di poter curare anche dopo aver assunto la carica di presidente della quarta commissione. Al secondo posto si piazza il sindaco Tiziano Tagliani, anche lui avvocato, con 169.305 euro, in calo consistente rispetto all’ultimo dato diffuso, che era di 217.275 euro per il 2011. Il podio consiliare è completato da Francesco Rendine (Gol), che lievemente incrementato il proprio reddito, ora a quota 102.902 euro: con qualcosa di meno, nel precedente consiglio era all’ottavo posto.

Il primo consigliere Pd è Pietro Turri, con 74.249 euro, subito seguito dal capogruppo M5S, Ilaria Morghen, che ricava dalla sua professione medica 72.453 euro. Il capogruppo Fi, l’architetto Vittorio Anselmi, si ferma a 28.938 euro. Anche in questo ambito, come nel resto della società, si è smagrito il gruppo dei redditi medio-alti, quelli attorno e oltre i 30mila euro, mentre ci sono tre consiglieri a quota zero o quasi: Leonardo Fiorentini (Sel) e i pentastellati Federico Balboni e Silvia Mantovani. La media consiliare è di 42.216 euro, mentre quella del consiglio precedente si attestava su 67.729 euro: la differenza è del 37%.Varia di poco la giunta, e di conseguenza anche i redditi: le new entry sono Caterina Ferri, già assessore provinciale, Roberto Serra, Simone Merli e Alessandra Felletti, che si allineano in coda. (s.c.)

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