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«Scabbia, i genitori possono stare sereni»

«Scabbia, i genitori possono stare sereni»

Il vicesindaco di Berra sui casi a scuola: situazione sotto controllo, eccessive certe preoccupazioni

31 ottobre 2014
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BERRA. Sul caso scabbia a scuola, ieri altra giornata di preoccupazione in tutta la comunità berrese, ma interviene anche il vicesindaco a tranquillizzare gli animi: «Ho seguito personalmente la vicenda – spiega Filippo Barbieri – e confermo quanto già scritto, i casi di scabbia sono due e per entrambi i ragazzi si è già provveduto a farli stare a casa e la famiglia li sta curando. Relativamente alla presunta terza ragazza malata, è stata regolarmente visitata e ha una semplice dermatite, motivo per cui può andare regolarmente a scuola. Siccome nella famiglia dei due ragazzi malati ci sono tanti bambini, bisogna anche precisare (come scritto da noi ieri, ndr) che non ci sono altri casi di scabbia, dopo la visita del dottor Ariutti e della pediatria di comunità a casa loro. Per questo motivo i genitori delle scuole elementari possono stare tranquilli, visto che in paese girava qualche voce preoccupata».

Le parole dello zio dei ragazzi malati hanno fatto arrabbiare i vertici della scuola media statale “Foscolo” di Berra, ecco cosa ci ha detto la responsabile dell’istituto: «La mamma è venuta qui, ma dice solo falsità.

La terza presunta malata è stata visitata ieri (mercoledì, ndr) dai medici della pediatria venuti a scuola per controllare tutti i bambini e hanno rilasciato un attestato che non ha la scabbia, bensì una dermatite. E non è vero che è una discriminazione, noi non discriminiamo nessuno, ci mancherebbe, favoriamo al massimo l’integrazione dando tutto l’aiuto possibile».

Inoltre, continua la responsabile dell’istituto «io non ho parlato con la madre prima di ieri (mercoledì, ndr), lei era venuta solo a portare i certificati e aveva parlato solo con due insegnanti. Nessuno di noi ha detto che i bambini sono malati, ma è chiaro che non venendo a scuola e con le visite dei medici della pediatria poi gli altri genitori si fanno delle domande. La mamma anche oggi (ieri, ndr) è venuta qui a dire che è stata questa ragazza a portare la malattia e lo sta dicendo a tutto il paese: ma non è vero e non va bene quello che sta facendo. Infine, è vero che c’è preoccupazione, è naturale, ma non panico: nessun genitore ha lasciato a casa il proprio figlio, gli assenti sono giustificati. Già è difficile lavorare nelle scuole al giorno d’oggi, sentirsi accusati di discriminazione ci dà davvero fastidio».

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