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«Il voto è l’unica arma che abbiamo»

«Il voto è l’unica arma che abbiamo»

Parla Giorgio Poretti che domenica è andato al seggio all’età di 102 anni e 7 mesi

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In un’elezione che ha visto quasi due ferraresi su tre non andare a votare, fa veramente impressione il fatto che Giorgio Poretti, 102 anni e 7 mesi, si sia recato alle urne per esprimere il suo diritto di voto. La meraviglia del presidente del seggio 49, Mauro Ferrari, è stata tanta quando ha visto domenica l’anziano elettore presentarsi al seggio, riporre il bastone davanti al banco degli scrutatori e camminare spedito verso la cabina, nonostante una recente operazione al femore. Nell’elezione della grande diserzione delle urne, questo episodio è significato.

Signor Giorgio, lei è nato nel 1912, nove giorni dopo l’affondamento del Titanic?

«Sì, è vero, quindi non ho colpe...».

Come mai ha scelto di andare a votare, aveva più di un alibi per stare a casa?

«Guardi per me andare a votare è una cosa importantissima, una conquista, è l’unica arma che noi, gente comune, abbiamo per far sentire la nostra voce e finché riesco ci vado volentieri. È da tantissimi anni che vado alle urne. Dopo ci andranno gli altri».

Prima di andare in pensione cosa faceva?

«Ho cominciato fin da ragazzo a lavorare la terra, poi mi hanno chiamato a Firenze per fare il servizio militare. La cosa curiosa è che poco dopo il congedo, mi è arrivata un’altra cartolina di richiamo, era scoppiata la guerra. È così che sono andato nel fronte albanese e poi in quello yugoslavo. Ricordo che per ritornare a casa dopo l’armistizio ho fatto più di 300 chilometri a piedi. Dopo la guerra ho trovato lavoro all’ospedale Sant’Anna di corso Giovecca dove sono stato impegnato fino al 1972 quando sono andato in pensione».

Come trascorre le giornate?

«Quando c’è la bella stagione lavoro ancora nell’orto, il mio desiderio è tornare a camminare senza bastone nel 2015. Ho la fortuna di avere la salute e di essere circondato dall’affetto dei miei nipoti».

Sopra una mensola campeggia la targa che il Comune gli ha consegnato al compimento del 100º anno di età.

«Il mio obiettivo ora - conclude - è stare in salute per vedere il matrimonio della mia nipote più giovane». (g.p.z.)