«L’Aids uccide ancora, non dimenticatelo»
A Ferrara 28 nuovi contagi. Corsi, incontri con le scuole e flash mob per la Giornata di prevenzione
Quaranta milioni di morti e quaranta milioni di contagiati nel mondo in 30 anni. Eppure l’Aids rischia di essere oscurata dalle nuove emergenze sanitarie anche se continua a uccidere e a infettare ogni anno decine di migliaia di pazienti. A Ferrara quest’anno si sono registrati 28 nuovi casi di sieropositività, ricorda la referente interaziendale per l’Aids, Laura Sighinolfi. Sono seicento i pazienti seguiti dall’ambulatorio mentre l’infezione - precisa - tende a diffondersi soprattutto nella fascia d’età fra i 25 e i 40 anni, la popolazione che è sessualmente più attiva. «Grazie al test effettuato sulle donne in gravidanza, intanto - ha spiegato Sighinolfi - dal 1996 non si registra a Ferrara nessun nuovo caso tra i nascituri di madri sieropositive». Il costo dell’epidemia per il sistema sanitario locale è importante: «4 milioni di euro l’anno». I dati regionali, precisa l’Asl, indicano 300 nuove infezioni da Hiv nel 2013 e 365 nel 2012, ma solo «per un quarto delle diagnosi (23,8%) il test è stato eseguito perché la persona si è resa conto di aver tenuto comportamenti a rischio». Che sono quasi sempre legati (fino al 90% dei casi) alla mancanza di protezioni nel rapporto sessuale. Se una persona su due scopre di aver contratto la malattia quando è già in uno stadio avanzato di sieropositività (nel frattempo ha probabilmente infettato altre persone) il corollario è che la diagnosi tardiva non permette di accedere tempestivamente alle terapie antiretrovirali e ne riduce l’efficacia.
Resta quindi una irragionevole tendenza alla sottovalutazione delle conseguenze «che durano per tutta la vita e coinvolgono oltre che il rapporto con se stessi quello con gli altri», ricorda la direttrice del settore Dipendenze patologiche del Sert, Luisa Garofani. L’allungamento dell’aspettativa di vita del malato e la possibilità di condurre un’esistenza (quasi) normale grazie ai farmaci non debbono trarre in inganno. «L’Aids resta un’emergenza e non fa distinzioni di sesso o classe sociale», rimarca l’assessore comunale Chiara Sapigni. La Giornata mondiale della lotta all’Aids, che si svolgerà l’1 dicembre sotto l’insegna dello slogan “Proteggersi sempre. Discriminare mai”, servirà quindi a riportare l’attenzione generale almeno per un giorno («ma un giorno non basta», sottolineano i promotori locali delle iniziative di informazione e sensibilizzazione) sui comportamenti a rischio e sulla prevenzione. Florio Ghinelli, presidente provinciale dell’Avis, si sofferma sulla sicurezza delle donazioni di sangue e rassicura chi dipende dalle trasfusioni: il rischio di infettarsi è di una sacca ogni 600/800mila, «cioè a Ferrara una volta ogni 40 anni». Il Sert lavora con i giovani e dal lavoro dei Focus Group ha tratto il suggerimento che bisogna migliorare la comunicazione «all’ingresso dei punti di aggregazione come bar e discoteche». La Commissione Interaziendale Asl-S. Anna da cinque anni partecipa al progetto “Write Aids” e annuncia mostre, corsi di formazione e incontri con i giovani, informazione nelle farmacie pubbliche. Nei primi giorni di dicembre saranno coinvolti studenti a Ferrara (1 dicembre), Codigoro e Lido Estensi (approfondimenti sul link Write Aids 2014 www.ausl.fe.it). Non mancherà l’evento pubblico in Piazza Municipale: domenica 30 Novembre, alle 17.30, è previsto il Write Aids Flashmob 2014, in collaborazione con l'associazione Ferrara By Night.