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Paura per un malore sul peschereccio

Paura per un malore sul peschereccio

Porto Garibaldi, marinaio di 45 anni si accascia mentre l’imbarcazione è al largo. Ora è ricoverato in osservazione

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PORTO GARIBALDI. Si è accasciato all’improvviso, dopo aver fatto solo in tempo a dire «mi sento male» ai pescatori che erano impegnati con lui nella battuta di pesca notturna al largo di Porto Garibaldi. Sono stati attimi di paura quelli vissuti mercoledì sera dall’equipaggio del peschereccio “Nicola Palanca”, sul quale uno dei marinai, Marco Barillari, 45enne comacchiese, è stato colto da un malore improvviso, che gli aveva bloccato il respiro. È ancora incredulo e provato per l’accaduto Ariberto Felletti, armatore e comandante del motopeschereccio, che ricopre anche il ruolo di presidente della cooperativa Piccola e Grande Pesca di Porto Garibaldi. «Eravamo a circa 25 miglia da Porto Garibaldi – spiega Felletti – e ci trovavamo in mare già dalla mattina, quando verso le 21 uno dei tre marinai di bordo si è sentito male all’improvviso. Ci siamo subito prodigati per soccorrerlo, chiamando immediatamente il 118 e la Capitaneria di Porto di Ravenna». Al momento del malore Barillari era in cabina, vicino alla cucina di bordo e i colleghi hanno correttamente pensato non spostarlo per evitare eventuali complicanze. «Si è accasciato in una frazione di secondo - commenta Felletti ancora profondamente scosso -, era immobile e sembrava morto». Fortunatamente il pescatore si è ripreso durante il tragitto di ritorno nel portocanale di Porto Garibaldi che, data la distanza, è durato circa due ore e 20 minuti. Ad attendere il “Nicola Palanca” sulla banchina di Porto Garibaldi c’era già il 118: i soccorritori dopo aver stabilizzato Barillari lo hanno trasportato in ambulanza all’ospedale di Cona. Sul posto due operatori del locale Ufficio Circondariale Marittimo, avvisati dalla Capitaneria di Porto di Ravenna. Ora il pescatore resta in ospedale in osservazione, ma i colleghi che sono riusciti ieri mattina a contattarlo sono subito stati rinfrancati dalle sue condizioni di salute, perché si era già ripreso. «Quello che conta è che ora Marco stia bene - conclude Felletti - e che possa tornare dopo tutti gli accertamenti necessari. Ci siamo presi una gran paura». Nel portocanale i pescatori rientrati dalla battuta di pesca notturna commentano l’accaduto, facendo il tifo per il loro giovane collega colto da malore proprio mentre era in mare aperto. «I soccorsi via radio hanno funzionato alla perfezione e sono stati coordinati dalla Capitaneria di Porto - interviene uno dei pescatori - e per fortuna tutto si è concluso nel migliore dei modi».

Katia Romagnoli

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