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dramma familiare

Rapina la madre sordomuta: condannata

Rapina la madre sordomuta: condannata

Un anno e 4 mesi alla giovane che armata di coltello si era fatta consegnare venti euro

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Un dramma familiare, prima ancora che un caso giudiziario; un profondo disagio personale sfociato in un comportamento criminale. La condanna è arrivata, ma con mano leggera, per la diciannovenne che nel giugno dell’anno scorso aveva minacciato la mamma sordomuta con un coltello a serramanico per farsi consegnare i venti euro necessari per una dose di droga. La giovane è stata condannata a 1 anno e 4 mesi per rapina aggravata, un reato che può costare come minimo una pena di tre anni. All’imputata i giudici hanno riconosciuto le attenuanti, pur respingendo la richiesta delle difese di sottoporre la giovane, che comunque non si è mai presentata al processo, a una perizia psichiatrica. La difesa aveva puntato invece a dimostrare che la ragazza era stata ridotta a una condizione di plagio dal suo ex fidanzato, un tunisino ora irreperibile, e che la dipendenza dagli stupefacenti aveva alterato ogni capacità di discernimento.

In aula, a testimoniare, c’era la mamma che, con l’aiuto di un interprete del linguaggio dei segni, ha ripercorso gli avvenimenti di quella giornata di giugno. La figlia, all’epoca appena maggiorenne, dopo la morte della donna si era insediata nella casa dell’anziana insieme al fidanzato. Quel giorno la madre si stava dirigendo proprio verso la casa “occupata” quando aveva incontrato per strada la figlia che, puntandole addosso il coltello si era fatta consegnare 20 euro. La madre aveva sporto denuncia, salvo pentirsene, ma a quel punto non era più possibile ritirare la querela e la ragazza era così finita a processo per rapina aggravata. Una ricostruzione che ha confutato il tentativo della difesa di dimostrare che in altre due occasioni la ragazza aveva impugnato il coltello, ma solo per compiere poi atti di autolesionismo. Al termine del dibattimento, anche il pubblico ministero aveva chiesto il minimo della pena.