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«Andate alla Caritas o in stazione»

«Andate alla Caritas o in stazione»

Il Sap: in questura stranieri che hanno fame e freddo, non sappiamo cosa dire

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Òrmai la questura sta diventando un suk, con scene di questuanti alle porte, di giorno e notte, che hanno fame e non sanno dove dormire, con uomini infreddoliti che attendono stesi su un marciapiede che qualcuno li aiuti a trovare un riparo. «Sono gli stranieri richiedenti asilo che si presentano quotidianamente alla porta della questura - denuncia Luca Caprini, segretario del sindacato polizia Sap -. Individui, privi di documenti e denaro, che arrivano e si piazzano letteralmente davanti alla porta, sovente hanno in tasca un foglio con la scritta "asilo" e mimano con segni inequivocabili che hanno fame e devono dormire». Caprini si rivolge al questore, perchè sostiene, ad oggi non vi sono istruzioni al personale su come affrontare queste emergenze. «Perchè questi episodi si verificano spesso in orario serale, quando in questura è presente il solo personale della vigilanza e quello della sala operativa». E ad oggi, nonostante il problema sia stato sollevato, un protocollo su cosa fare non esiste ancora. Anzi. «Le uniche disposizioni - spiega Caprini - sembra siano state impartite oralmente e sono assolutamente carenti». Perchè il poliziotto a cui i questuanti chiedono aiuto, deve sapere cosa fare. «Deve sapere chi chiamare e quali azioni intraprendere in attesa che alla persona sia stata trovata una sistemazione». Invece: invece, informa Caprini, le uniche disposizioni orali («qualora risultasse vero») sono state quelle di «un semplice invito ad andare alla Caritas per un pasto ed in stazione ferroviaria per trovare un riparo».

Se così fosse «ci troveremmo di fronte ad una inaccettabile mancanza di rispetto della dignità umana finanche ad un ingiusto ed irresponsabile scaricabarile sul dipendente addetto alla vigilanza».

Caprini, a nome dei poliziotti che rappresenta, spiega che è «triste e desolante dover chiedere disposizioni scritte e chiare, ma purtroppo anche in questo caso constatiamo una grave latitanza dell'amministrazione che lascia ai dipendenti la responsabilità di scelte che sono invece in carico del vertice». Per questo occorre un protocollo d’intervento: subito.