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L'acquacoltura e vallicoltura rimangano a livello locale

La richiesta delle regioni in vista dell'approvazione del Piano operativo nazionale della pesca

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Alla vigilia  dell’approvazione del Piano operativo nazionale per il Feamp, il Fondo europeo per la pesca 2014-2020, attesa per i primi mesi del 2015, le Regioni del Distretto per la pesca dell’Alto Adriatico - Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia - chiedono che  venga mantenuta essenzialmente a livello  locale la gestione delle misure per l’acquacoltura e la vallicoltura; la competitività; l’ammodernamento delle barche e dei macchinari; la trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici; la ristrutturazione dei porti.


Della richiesta, sulla quale si è espresso favorevolmente anche il  rappresentante del Ministero delle Politiche agricole, si è fatto portatore l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni, coordinatore del Distretto, nel corso  dell’ultimo  incontro svoltosi a Bologna.

Tra i temi affrontati nel corso della riunione, anche la sempre più difficile situazione dei Consorzi  di gestione della molluschicoltura. Le crescenti difficoltà di reperimento delle vongole, infatti, si sommano a regole europee sulle misure ammesse per il prodotto raccolto, che, secondo i molluschicoltori, non solo non  rispecchiamo la reale situazione produttiva, ma che non riconoscono nemmeno alcuna  flessibilità per il raccolto  fuori norma. Rabboni ha dato la disponibilità delle Regioni riunite del Distretto a richiedere a Ministero e Ue, sulla base dei dati scientifici illustrati nel corso dell'incontro, una revisione dei parametri attualmente ammessi.