Berco, la sicurezza è una priorità
Copparo, maxi esercitazione di emergenza nella grande fabbrica. Simulata un’esplosione
COPPARO. Silenzio , nella grande fabbrica. Cielo grigio. Umidità. Un botto, nemmeno forte. Urla di dolore. Sirena di emergenza. Gli operai escono in fretta. Si raccolgono in un angolo del piazzale con il caporeparto. Arrivano feriti e infortunati. Si uniscono agli altri. Arrivano i vigili volontari interni all'azienda, attrezzati con i respiratori ed entrano. Poi la piccola ambulanza interna, con la sirena accesa. Nemmeno cinque minuti dal botto. La sicurezza interna è già presente. Arrivano due squadre dei vigili. Le radio gracchiano:«Servono ambulanze. Tutte quelle che potete». Dalla sala operativa cominciano a mandare mezzi di soccorso. Il caporeparto dice che mancano 18 persone. I vigili mettono in sicurezza l'officina, poi entrano i soccorritori. Escono le barelle. Vanno al punto di soccorso, piazzato nella piccola mensa interna, sul piazzale. In altre circostanze, interverrebbe la Croce Rossa, che può montare una struttura in un'ora. I feriti si lamentano. Qualche curioso cerca di avvicinarsi. C'è persino la stampa. Viene allontanata per evitare interferenze. Alla fine, molti sono salvati. Qualcuno non ce la fa. Sono passate due ore. Stop. Si ferma tutto. La prima parte della esercitazione di maxi emergenza alla Berco, la prima in assoluto in un'azienda di queste dimensioni, è finita. Vigili del fuoco volontari di Copparo, emergenza sanitaria, dispositivo di sicurezza interno Berco (che investe molto in sicurezza in forze e risorse) hanno dato prova di grande efficacia in un intervento simulato. I vari componenti, con casacche colorate come in Star trek rosse, gialle, arancione, verdi, controllano, dirigono, prendono appunti. La responsabile per il 118, Adelina Ricciardelli, si aggira a controllare. Ci spiega gli equipaggiamenti ed i protocolli, pensati per salvare il maggior numero possibile di vite. Un foglio indica anche a un semplice soccorritore come attribuire i codici , dal meno grave, verde, al peggiore, il blu, appesi al collo dei feriti. Chi può camminare, è avviato da solo o accompagnato al punto di soccorso. Tutto si sviluppa senza intoppi. I vari gruppi di intervento si dividono in capannelli. Si discute del protocollo, su come muoversi. Durante la simulazione qualcuno faticava a restare serio. Ora nessuno ride: gli 80 operatori sanitari del corso di addestramento, la trentina di vigili; numerosi dipendenti Berco che lavorano per la sicurezza interna. Decine di facce motivate. E si discute convinti. Poi si ricomincia, con modalità diverse e con punto di soccorso esterno, sul piazzale. Sperando che questo addestramento non serva mai.(a.b.)