Gli studenti disegnano la loro Università
Dibattito alla vigilia del rinnovo dei rappresentanti di Ateneo. La richieste? Mensa a Ingegneria, migliori trasporti e più wifi
Martedì 2 dicembre si vota per il rinnovo degli organismi di rappresentanza degli studenti di Unife. Sui temi riguardanti la vita del nostro ateneo, ieri in redazione si sono confrontati Andrea Agni (Movimento universitario estense), Alessandro Balboni (Azione universitaria), Daniele Branca (Rua-Udu), Francesco Demaldè (Student office) e Marco Vinciguerra (Astrea).
In che stato di salute si trova oggi Unife?
Vinciguerra. In buona salute: siamo riusciti ad andare avanti, nonostante una fase post terremoto difficile, e gli studenti ne hanno risentito in termini di maggiore disagio. Positivo non si siano alzate le tasse di un euro, a differenza di altre realtà universitarie.
Balboni. Il paziente è stabile. Tuttavia ci sono sprechi. Come l’auto blu del rettore e l’inaugurazione dell’anno accademico affittando il Teatro Abbado. A Unife non mancano sedi di proprietà, come l’aula magna di Giurisprudenza.
Demaldè. Sono state fatte scelte coraggiose, come l’apertura del polo all’ospedale di Cona, anche se ciò ha comportato problemi: proponiamo che il prezzo dell’abbonamento all’autobus venga abbassato. Servizi adeguati vanno garantiti a tutti gli iscritti.
Branca. Unife è in buone condizioni. Le immatricolazioni aumentano, le tasse non sono cresciute nonostante i tagli nazionali, la Regione garantisce la copertura al 100% delle borse di studio. Si può fare di più, nell’ottica della dematerializzazione dei servizi, penso al libretto cartaceo.
Agni. Molti studenti soffrono ancora di disservizi. In particolare, a Ingegneria manca una mensa ed è un bel problema per chi non può permettersi grandi spese: è una situazione che va risolta al più presto.
Qual è il rapporto di Ferrara con i suoi universitari?
Vinciguerra. È una città a misura di studente, però mancano politiche serie per l’integrazione dei fuorisede, spesso visti come un fastidio e non una risorsa, pensiamo alle polemiche sui mercoledì sera in centro. Serve investire su di loro, o se ne vanno.
Balboni. Non sottovaluterei la questione sicurezza: impensabile che, passando per il Grattacielo, qualche ragazza abbia dei problemi, come è successo. Circa i mercoledì e il cosidetto “postribolo”, siamo stati gli unici a fare qualcosa e a esporci, dialogando con sindaco, rettore e vescovo.
Branca. Non è vero, anche noi prendemmo posizione. Per me non c’è un’emergenza sicurezza a Ferrara. Vogliamo sia considerata una città universitaria e i passi intrapresi, come la rete Unitown, sono positivi. Non mi scandalizza che l’anno accademico sia inaugurato in Teatro: è un messaggio alla città.
Agni. Con la disoccupazione giovanile oltre il 40% c’è il rischio che lo studente, conclusi gli studi, non rimanga. Sui mercoledì sera non facciamo di tutt’erba un fascio: chi partecipa non sono tutti universitari. Un problema sono le lezioni di Medicina a Cona: specie quando l’autobus ritarda.
Demaldè. Tra i fuorisede e chi vive in città il confronto è continuo. Vorrei dire che è aperta una vera e propria questione educativa; anche se a volte, parlando di mercoledì sera e movida, servirebbe un comportamento più responsabile da parte di chi partecipa.
Elezioni di questo tipo non sono molto partecipate. Perché votare e perché farlo per la vostra lista?
Vinciguerra. Siamo indipendenti e tutti i 13 candidati sono fuorisede. Alcuni studentati sono fatiscenti: wifi scarso e dotazioni da migliorare. Puntiamo sul tema lavoro e crediamo nel coworking per esperienze imprenditoriali innovative. Sulla mensa a Ingegneria siamo riusciti a strappare più di una promessa: ora i fatti.
Balboni. Siamo presenti da molti anni, siamo i “buoni rappresentanti” e ci ripresentiamo dopo le esperienze fatte. Programma chiaro e semplice: potenziare le infrastrutture, tra cui il wifi, rendere pubblico il bilancio di Unife, più risorse per le 150 ore.
Branca. La rappresentanza è fondamentale. Ci impegniamo per il diritto allo studio, anche per gli extracomunitari se ne hanno i requisiti. C’è bisogno di più aule studio, nei fine settimana, oltre ai 90 posti di via Mortara. Per le 150 ore serve un riconoscimento in più per gli studenti e vanno ampliate le convenzioni per partecipare a iniziative culturali a costo agevolato.
Agni. Come Mue ci presentiamo per la prima volta, ma già qualcuno ha una certa esperienza. Va premiata la meritocrazia, valorizzando i 30 e lode e creando più borse di studio rivolte ai meritevoli. Occhio a Lettere, ancora inagibile: con il dislocamento a Economia c’è sovraffollamento, mettiamo mano agli spazi.
Demaldè. Gli studenti votano se si sentono chiamati in causa e Unife non dà un contributo adeguato a sollecitarli. Non siamo semplici rappresentanti, facciamo tante iniziative e siamo presenti durante tutto l’anno: preparazioni ai test, accoglienza matricole, iniziative culturali.
Fabio Terminali