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La svolta di Grillo divide l’M5S ferrarese

La svolta di Grillo divide l’M5S ferrarese

Il direttorio? Modi sbagliati, la sostanza convince Ferraresi e Mantovani. Lettera del gruppo di Copparo a leader e staff

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Nessuno, tra ex e grillini in carica ferraresi, crede davvero che Beppe Grillo voglia lasciare il movimento da lui creato. La creazione del direttorio di cinque parlamentari (Di Battista, Di Maio, Fico, Ruocco e Sibilia), però, apre discussioni nel merito, mentre lista bloccata e plebiscito online sono criticati un po’ da tutti. Si va dal «metodo discutibile, ma nel merito M5S deve rinnovarsi e questa può essere la strada» del deputato Vittorio Ferraresi, il più veloce tra i 143 deputati pentastellati a presentare il rendiconto spese (per ora è addirittura l’unico in regola); fino al voto negativo del sindaco di Comacchio. Il già espulso Marco Fabbri, che peraltro non andrà alla riunione convocata dal collega parmense Pizzarotti il 7 dicembre («non ne conosco l’oggetto, Pizzarotti non mi sembra intenzionato a fare l’anti-Grillo anche se la sua espulsione la vedo vicina»), è poco convinto del direttorio: «Nel merito non lo vedo come una scelta sbagliata, perché il movimento ha bisogno di strutturarsi al di là del fatto che un consigliere di Bologna valga di più di uno ferrarese; è il metodo che non va bene».

Silvia Mantovani, consigliere comunale di Ferrara e organizer storica del meetup, ha votato a favore del direttorio: «Sono contenta di questa decisione, anche se avrei preferito scegliere i componenti. I cinque vanno benissimo, comunque, Fico lo conosco dal 2005: faranno un ottimo lavoro. Le espulsioni? Non ho ricevuto l’invito al voto, sarei stata in imbarazzo».

Da Copparo, unico gruppo certificato ad aver sostenuto la candidatura in Provincia costata l’espulsione a Fabbri, è invece partita una lettera «a Beppe, ai parlamentari e allo staff». L’inizio è un articolato appello a reintegrare Fabbri, «siamo convinti della sua buonafede, non ci vediamo assolutamente nessuna alleanza con il Pd ma solo un sindaco che per il bene del suo territorio e dei suoi cittadini ha preferito ascoltare la reale necessità, sapendo a quanto sarebbe andato incontro». Il direttorio viene citato solo per chiedere anche «di rivalutare l’espulsione di 4 attivisti per la questione al Circo Massimo, chi ha deciso per chi? Chi li ha ascoltati prima che agissero? E in ultima... annullare la votazione on line dei 2 parlamentari e reintegrarli perché pure a loro non è stata data la possibilità di spiegazione». Firmano Luana Veronese, Rita Astolfi, Ugo Selmi e tutti i “ceritifcati”, «con la speranza nel cuore di non essere fraintesi». (s.c.)

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