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«Ministero muto, non inietto il vaccino»

«Ministero muto, non inietto il vaccino»

Di Lascio (Ordine dei medici) rompe il fronte: serve direttiva chiara. Saltari (Asl): non ci si deve muovere in ordine sparso

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La scelta del Ministero di non intervenire con una direttiva nazionale e unificante sul caso Fluad ha suscitato la clamorosa protesta del presidente dell’Ordine dei medici di Ferrara, Bruno Di Lascio. «Io da lunedì non somministrerò più vaccini - annuncia in una nota il presidente dell’Organo di deontologia che è un medico di medicina generale - E così sarà finché la situazione non sarà chiara». A voce poi afferma che «a Ferrara altri medici hanno assunto la stessa decisione». Le morti sospette da vaccino antinfluenzale continuano a sollevare interrogativi e reazioni in tutto il Paese. Anche a Ferrara i responsabili dei servizi pubblici che distribuiscono gratuitamente il farmaco continuano a consultare computer e cellulare in attesa di possibili comunicazioni da parte di Regione e Ministero. Che ieri, in base a quanto pubblicato sui rispettivi siti internet, non hanno aggiunto dati e notizie rispetto agli ultimi comunicati diramati il 28 novembre. Nella nota del Ministero della Salute sono indicati i numeri dei due lotti di prodotto Novartis (Fluad) bloccato dall’Aifa dopo le segnalazioni dei primi decessi oltre alle raccomandazioni dell’Agenzia del farmaco, mentre la Regione non ha aggiunto nulla al comunicato con cui, venerdì, dichiarava di proseguire il programma di vaccinazione gratuita precisando che gli antidoti somministrati negli ambulatori e strutture delle aziende sanitarie locali non appartengono a nessuna delle partite sequestrate. Una presa di posizione, quella di Di Lascio, che ha fatto registrare qualche ufficioso imbarazzo negli uffici dell’Asl. Non quello del direttore generale, Paolo Saltari: ieri il manager ha auspicato un pronunciamento ufficiale del Ministero «che non lasci le Regioni e le aziende sanitarie e dover decidere da sole e in ordine sparso». Di Lascio, nel comunicato che ha diramato agli organi di informazione, va più a fondo e - da presidente dell’Ordine dei medici locale - osserva che la preoccupazione dei camici bianchi «sta ormai superando quella dei pazienti. Il Ministero non può stare a guardare in nome della discrezionalità concessa in materia sanitaria alle Regioni. Regioni che in alcuni casi, come il Lazio, hanno bloccato i vaccini (quello della Novartis, non quello prodotto da altre aziende, ndr), mentre altre, come l'Emilia Romagna, al momento in cui scrivo permettono la continuità, lasciando tutto nelle nostre mani. Noi non possiamo assumerci questa responsabilità. Soprattutto considerando il fatto che da un lotto isolato, anche geograficamente, da cui è partita questa incresciosa vicenda, si è passati a più lotti». Senza un adeguato supporto di informazione tutto ciò «comporterà conseguenze. Sia in termini di credibilità, sia, soprattutto, di salute - prosegue Di Lascio - Un conto è evitare l'allarmismo, un conto è mettere noi professionisti nelle condizioni di prendere decisioni senza avere un adeguato supporto di informazione. Perché c'è chi del vaccino ha bisogno per vivere. E pensare che rinunci a farlo, per il timore legittimo di morire, è contro ogni forma di etica. Il Ministero se ne assuma la responsabilità». Le notizie che si accavallano nei tg, sui giornali e nei siti internet in effetti sono state accolte con qualche apprensione dall’utenza e c’è da prevedere un rallentamento delle adesioni alla campagna che potrebbe avere un riflesso - ricordava venerdì il direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Asl di Ferrara, Giuseppe Cosenza - sulla salute dei pazienti che appartengono alle categorie a rischio, tra i quali gli anziani con patologie croniche, che potrebbero non essere protetti adeguatamente quando inizierà a diffondersi l’epidemia influenzale attesa per le prossime settimane. Posizione espressa anche dalla Regione. Nelle farmacie pubbliche intanto, dichiara Riccardo Zavatti, direttore Afm, da settimane sono in vendita i vaccini antinfluenzali ma «a Ferrara sono stati distribuiti in particolare i prodotti di altre aziende produttrici, non il Fluad». (gi.ca.)