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Trentasei nuovi alloggi popolari

Trentasei nuovi alloggi popolari

I residenti storici restano una priorità della giunta comunale

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BONDENO. «La politica per l'edilizia popolare e la residenzialità storica rimangono priorità della giunta, perché riteniamo che la casa sia un diritto inalienabile del cittadino». A dirlo è la vicesindaco Cristina Coletti. In merito all'imminente ripresa, dopo la stipula del contratto avvenuta venerdì, della costruzione della terza e quarta palazzina di edilizia popolare di via Torricelli. «Il nostro obiettivo è completare questo progetto, che porterà a regime ad avere 4 edifici e 36 nuovi alloggi di edilizia popolare, i quali saranno tutti assegnati con il nuovo regolamento comunale: quello già utilizzato per l'assegnazione dei primi appartamenti e che premia i cittadini "residenti storici" - assicura la Coletti - che da maggior tempo risiedono sul territorio, ed hanno contribuito a crearne la ricchezza». Il Comune incasserà a breve una clausola fideiussoria da 200mila euro, derivante dalla mancata esecuzione dei lavori di una delle aziende che aveva vinto il bando e si procederà, con la firma del nuovo contratto, alla realizzazione del terzo e quarto edificio Erp. «Le aziende Axia srl (società capogruppo; ndr) e Martini & Martini di Magnacavallo, subentrano all'azienda che ha dovuto rinunciare all'appalto - spiega l'architetto Fabrizio Magnani, che dirige l'ufficio tecnico comunale - e con la firma del contratto, andremo ora ad assegnare il cantiere per la realizzazione della terza e quarta palazzina comprese nel progetto iniziale. Per le quali, ad oggi, esistono solo le fondazioni, già collaudate, ma che creavano una situazione di degrado nel Quartiere del Sole. Situazione che ora - avverte Magnani - potrà essere risolta. Le nuove aziende aggiudicatarie avranno 18 mesi di tempo per consegnare il lavoro finito». In quanto alla polizza fideiussoria della quale beneficerà il Comune: «Per una volta, la burocrazia ci ha dato una mano - sottolinea Magnani - perché, a fronte della mancata consegna dei lavori della prima ditta, era stata richiesta la sottoscrizione di una polizza a garanzia».

Mirco Peccenini

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