Ferrara

la lettera

Caro vescovo, indietro non si torna

Il vescovo di Ferrara-Comacchio Luigi Negri
Il vescovo di Ferrara-Comacchio Luigi Negri

Dura presa di posizione dei Giovani Democratici di Ferrara dopo le affermazione su aborto e  legge contro l'omofobia. "Da Negri parole sconfrotanti, contro l'umanità non è il ddl Scalfarotto ma le discriminazioni"

02 febbraio 2015
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera con cui i Giovani Democratici del Pd replicano alle affermazioni del vescovo di Ferrara-Comacchio sulll'aborto e sulla legge contro l''omofobia, pronunciate all'incontro organizzato dal Servizio Accoglienza alla Vita:

Indietro non si torna!

Leggendo oggi i quotidiani locali non possiamo che intervenire su temi per i quali ci siamo sempre battuti.
Riteniamo gravi e sconfortanti le parole pronunciate dall'arcivescovo Luigi Negri.


Bloccare l'iter del ddl Scalfarotto, fortemente voluto dal Partito Democratico, che amplia le fattispecie della legge Mancino-Reale inserendo fra le discriminazioni quelle omofobe e transfobe, significherebbe non solo rendere difficilmente punibile chi compie questo genere di atti discriminatori, ma, anzi, affermare che offendere nella loro intimità persone con orientamenti sessuali differenti dal proprio sia consentito e lecito.
Se il ddl Scalfarotto vada "contro Dio" non possiamo saperlo, ma siamo certi che "contro l'umanità" sia permettere e favorire discriminazioni di qualsiasi natura.


Viviamo in una società multietnica e multiculturale, nella quale i fanatismi religiosi, segno di chiusura e distributori gratuiti di intolleranza, sono alla base degli eventi più tragici degli ultimi anni e il Vescovo, che pur rappresenta una larghissima comunità, dovrebbe ricordare il peso che hanno determinate parole e i risvolti che possono derivare da esse. Parole che non sembrano mirate a tutelare fede e fedeli ma che danno l'idea di voler instaurare odio immotivato nei cuori di chi le ascolta (e che a tali precetti crede).


Pensavamo, inoltre, che il dibattito sul diritto d'aborto in uno Stato laico fosse ormai concluso. Purtroppo ci rendiamo conto non essere così.


Tornare su questo tema, sostenendo tesi senza alcun fondamento, affermando che l'aborto sia responsabile della crisi che stiamo vivendo, lo riteniamo intellettualmente molto disonesto, così come lo è il cercare consensi in materia utilizzando un "nervo scoperto" rappresentato dalle difficoltà economiche in cui vertono le famiglie italiane.


Togliendo la possibilità a donne in difficoltà, che si trovano davanti ad una scelta difficile e dolorosa, di poter ricorrere all'interruzione di gravidanza regolamentata per legge si favorirebbe la pericolosa e dannosa pratica, per la società e per l'individuo, dell'aborto clandestino.
Significherebbe togliere alla donne quella dignità che con tanta difficoltà hanno conquistato.
Se davanti a Dio, per l'arcivescovo, fatichiamo ancora ad essere tutti uguali, davanti alla legge, nello Stato italiano, vogliamo essere certi che l'uguaglianza venga garantita.
Ecco perché torniamo, come nel passato, a sollecitare il Governo affinché si legiferi in materia di unioni civili e matrimoni omosessuali.

I Giovani Democratici di Ferrara