Fossa Marina, le sponde sono minate dalle nutrie
Preoccupazione nell’Argentano per le frane che restringono l’alveo del canale Gli smottamenti sarebbero causati dagli animali che scavano le loro tane
ARGENTA. Mentre in tutta la provincia si continua a discutere sul come affrontare (e al tempo stesso come impedire) la questione nutrie, ad Argenta le sponde dei canali crollano. Lo ha segnalato all'amministrazione comunale il consiglio di partecipazione di San Nicolò per lo Scolo bolognese e adesso, con un tanto di reportage fotografico entra in campo, per richiamare l'attenzione delle autorità, anche il servizio di vigilanza di Legambiente. Le guardie argentane hanno messo gli occhi sulla fossa Marina, il canale di scolo che scorre adiacente la strada provinciale Argenta-Bando. Si tratta del canale di scolo più importante per il centro di Argenta, che serve a evitare allagamenti in quanto raccoglie l’acqua di quasi tutte le fogne della città. Non a caso, Hera e l'amministrazione comunale, hanno fatto realizzare la fogna sotto la ferrovia Ferrara-Ravenna proprio per aumentare la possibilità di evitare allagamenti. Un tunnel che, da quanto è entrato in funzione, ha evitato allagamenti nonostante le copiose piogge di questi ultimi tempi. Adesso le sponde del canale stanno cedendo in più punti e se, all'inizio c'erano sola alcune frane, ora, i cedimenti riguarda più tratti. A riprova di questo costante incremento di frane che pian piano sta restringendo l’alveo della fossa stessa, si sta scoprendo perfino la condotta idrica, ciò che non era mai successo fino ad ora. Dunque, un canale che, a causa delle frane, sta riducendo la sua portata con ovvie conseguenze. Gli esperti, puntano il dito sulle nutrie che lavorano alla base della sponda per aprirsi o allargarsi una tana. Va altresì considerato che nella stessa fossa Marina, sono state rinvenute tane di volpe. Tornando alla questione nutrie e agli incontri che si sono tenuti in questi ultimi tempi tra l'amministrazione comunale, associazione agricole e venatorie, giovedì sera si è riunito anche il consiglio direttivo dell'Ambito territoriale di caccia Fe/9 il quale ha deciso che, finchè rimarrà un clima d'incertezza legale, ai coadiutori argentani verrà suggerito di rimanere a casa. (g.c.)
